Regia di James Mangold vedi scheda film
Fra le pieghe della recitazione di Joaquin Phoenix e il sound country con venature blues e rock di Johnny Cash si annida una delle migliori, se non la migliore, trasposizione cinematografica della vita di un famoso Rocker on the road e al tempo stesso un modo per narrare anche cosa significasse crescere negli USA rurali nei primi anni ’40. Luoghi ove, nel caso di The Man in Black, eri attorniato da una famiglia numerosa e senza fronzoli e che in te intravedeva il figlio sbagliato rispetto ad un fratello morto a causa di un tragico incidente.
Un figlio scaraventato molto velocemente nella vita faticosa dei campi di cotone in seguito spinto ad arruolarsi come volontario in aviazione, e per finire trascinato in un vortice di depressione, droga e alcool che saranno lenite, ma solo in parte dalla musica, quasi scoperta per caso e cavalcata per tutta la tua esistenza.
James Mangold di recente alla ribalta grazie a A Complete Unknown (id.; 2024), altro biopic musicale; firma e modella una pellicola che rispetto a quella recentemente dedicata alla figura di Bob Dylan, ha il merito di non santificare il protagonista. Partendo dalla caduta iniziale, la seguente fulminazione lungo la via per Nashville (patria della country music) e la carriera costellata di problemi personali e successi sul palco. Riuscendo a catturare l'attenzione di chi guarda come di rado ci è capitato di assistere. Perché chi guarda, tocca con mano e vive in prima persona il dramma di uno dei più influenti songwriter dello scorso secolo.
Partendo da due biografie ufficiali di Cash, vergate dallo stesso rocker e dallo scrittore Patrick Carr, e cucendole sulle solide spalle di Joaquin Phoenix e di Reese Whiterspoon, nel ruolo di June Carter, Mangold riesce a incollare gli spettatori allo schermo grazie all’indubbia capacità recitativa dei due protagonisti, riuscendo inoltre a donare sia a Cash sia alla sua seconda consorte, esibizioni musicali e performance canore, che non sfigurano minimamente al cospetto degli originali. Il resto è storia della musica dei ‘50ies, con fantasmi che s’annidano nella vita di Cash e il rockabilly che si mischia al suo stile country. Premio Oscar meritato per Reese Whiterspoon.E colonna sonora fra le migliori mai pubblicate.
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