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Cacciatore di teste

Regia di Costa-Gavras vedi scheda film

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La recensione su Cacciatore di teste

di supadany
8 stelle

VOTO : 7+.

Un piacere ritrovare un Costa-Gravas così convincente e determinato, dopo alcune prove non propriamente esaltanti che hanno caratterizzato i suoi ultimi lavori cinematografici.

La storia poggia su una sceneggiatura che presenta diverse sfaccettature e che riesce a tenere costante ed alta l'attenzione per tutta la durata della pellicola.

Un manager viene lasciato a casa, tra un sorriso ed una pacca sulle spalle; il suo mondo (peraltro un pò limitato) si sgretola e non riesce più a trovare una nuova occupazione degna del suo livello di preparazione, sarà che altri arrivano sempre prima di lui.

Allora architetta un piano folle (direi la cosa migliore del film, intorno alla quale si svolge la vicenda per intero), ovvero eliminare tutti i suoi concorrenti per i lavori disponibili.

Un pò impacciato sulle prime, ma molto fortunato nel non essere identificato e via via anche furbo e scaltro nel trovare il modo di coprirsi (penso ad esempio all'incidente in macchina cercato per mascherare l'omicidio appena commesso).

Nel frattempo la vita famigliare non va meglio; la moglie lo tradisce, il figlio, per garantirsi quanto prima poteva avere grazie al lavoro del padre, ruba programmi per pc.

Il film ha una sceneggiatura che ho trovato particolarmente azzeccata in quanto regala un mix ironico amaro e legato ad una stiuazione di base davvero drammatica, ovvero quanto un uomo possa arrivare in basso nel momento in cui perde il lavoro, ricordando che questo nobilita l'uomo e lo aiuta anche nel resto della quotidianeità.

Storia che non subisce cali, si rimane sempre nel limbo, tra il desiderio omicida, e di trovare un nuovo lavoro, del protagonista, la polizia che indaga e sembra più volte al punto di chiudere il cerchio, con il resto della famiglia che si avvicina e si allontana da un padre concentrato su altro.

Certo eticamente potrebbe anche far passare un messaggio sbagliato (è infatti un pò troppo facile uccidere gli avversari), ma in fondo il tutto si poggia su un senso di amarezza ed inadeguatezza che va a colpire un sistema sbagliato (delocalizzare vuol dire anche togliere potere d'acquisto a chi compra i prodotti; ad un certo punto non ci sarà più niente da vendere se la ricchezza diminuisce) che uccide l'essere umano togliendogli le sue sicurezze, generando infelicità ed eventi drammatici.

Il tutto rappresentato con mano decisa e sarcastica da un rinato Costa-Gravas.

Bentornato.

Su Costa-Gavras

VOTO : 7+.
Regia ben calibrata che si cala nel mondo reale del presente, usando però un tono ironico-amaro che conquista.
Per il resto bravo a raccontare e a mantenere alta la soglia di attenzione.

Su José Garcia

VOTO : 7.
Inquietante lui ed il suo personaggio.
Per questo risultato ha dei meriti rilevanti.

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