Regia di Costa-Gavras vedi scheda film
Un cineasta campione del cinema impegnato come Costa-Gavras può risultare quasi anacronistico nel continuare a fare film oggi,un'epoca in cui a volte si eludono le problematiche di tutti i giorni,e in questo il cinema americano,con tutto il rispetto,ha la sua bella dose di responsabilità;dopo qualche anno di pausa,con progetti non indovinatissimi come "Amen",l'autore franco-greco ha realizzato un lavoro in cui impera il sarcasmo,nel quale si immagina che un depresso ingegnere cartario di alto livello ,dopo due anni e mezzo di deprimente disoccupazione,adotta un metodo di assoluta efficacia per trovarsi un posto,uccidendo tutti i potenziali rivali.Costruito benissimo nella prima parte,"Cacciatore di teste" conosce qualche affaticamento nella seconda metà,ironicamente ponendo il protagonista in perenne rischio di essere scoperto:chiudendosi su un finale ambiguo,il film denuncia lo stato di avviluppante cinismo di una società che rende feroci quanto ambiziosi."Il crimine è l'unica industria sempre in via di sviluppo" dice un commissario di Polizia all'assassino protagonista,e Costa-Gavras sembra aver trovato in questa laconica affermazione la radice del suo assunto.L'inquadratura finale,bellissima,lascia di che riflettere,mettendo l'ingegnere-killer ad obbiettivo ormai raggiunto di fronte a una bella signora che ha i suoi medesimi intenti.Il gioco continua,e la donna prenderà il posto di lui,oppure le due belve si riconosceranno tra simili e non si salteranno alla gola?
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