Bruno Davert, dirigente di una cartiera, viene licenziato, ma visto che è ancora giovane pensa di non avere problemi a trovare in breve tempo un nuovo posto di lavoro che gli consenta di mantenere il suo attuale tenore di vita. Quando, dopo tre anni, si ritrova ancora disoccupato, decide di passare all'azione eliminando fisicamente i suoi concorrenti...
Note
Tutta giocata sui meccanismi del thriller e tutta tarata al basso, alla quotidianità e alla durezza di una vita borghese sempre più inasprita e cinica, una pellicola che segna il bel ritorno di Costa-Gavras allo stile asciutto e ironico dei suoi anni d'oro (i '60 e i '70).
col suo cinema Costa-Gavras riesce a far rivivere non solo il vecchio glorioso noir venato di umorismo alla Chabrol, ma anche quello moderno e socialmente impegnato alla Cantet. è fantastico come a 72 anni il regista greco-francese sia tornato sulle scene con questa freschezza e convinzione politica.
Finalmente un film moderno che mi è piaciuto,tematica attuale e drammatica;mai un momento di stanca, il killer ogni volta che prova a entrare in azione trova l'intoppo ma poi riesce sempre o per fortuna o per bravura a uscirne vittorioso
Il vecchio Costa-Gavras si dimostra sempre capace di affrontare temi di drammatica attualità in modo diretto e chiaro, senza rinunciare all'appeal spettacolare.
Un disoccupato che diventa serial killer, apparentemente impacciato e maldestro ma ben determinato. Il tutto condito con una fine dose di ironia e umorismo probabilmente derivante dal libro di Donald Westlake da cui il fim è tratto. Voto 7
Amaro ma anche percorso da una sottile linea di humour nero e recitato benissimo: curiosa la coincidenza con Match point per cui l'assassino riesce a farla franca per una serie di situazioni favorevoli del tutto casuali. 9
Un documentario che sottolinea enfatizzandoli aspetti comunque reali. Ci si riconosce e con un sorriso amaro sulla bocca si prende atto che questa è una fotografia e non un disegno. Grande.
Davvero originale quest'opera di Costa-Gavras.Il protagonista è fantastico in quel ruolo,impacciato e pazzo quanto basta.Comunque un film che fà riflettere,ma te ne ricordi solo dopo il film…
Un ingegnere, rimasto disoccupato per la riduzione del personale della sua azienda, decide con fredda lucidità di eliminare i potenziali concorrenti per il posto a cui mira. Un po’ per la faccia anonima del protagonista e un po’ per la presenza di Karin Viard nel ruolo della moglie ignara (hanno avuto almeno il buon senso di cambiarle pettinatura), il film ricorda A tempo pieno di Cantet,… leggi tutto
Un film che fa riflettere. Una fredda denuncia più sottile di quel che appare. Una società malata in cui il lavoro è diventato qualcosa di diverso e di altro ma forse, ancora di più, l'essere umano che si è piegato al gioco perverso diventando vittima di sé stesso e dei suoi "ideali". La prima parte scorre meglio poi la storia si ripete per concludersi in un epilogo più da "corto" e… leggi tutto
Dopo 15 anni, Bruno Davert (Garcia), chimico della carta, perde il lavoro. I curricola mandati in giro non servono a nulla. Come fare per tirare avanti, con una moglie (Viard) costretta a barcamenarsi tra tre lavoretti e due figli che vanno ancora a scuola? L'unica possibilità è quella di eliminare la concorrenza. Maldestro e incauto, Bruno recupera la pistola che il padre usava… leggi tutto
Un gran bel thriller, dagli esiti imprevedibili, sul maggior male dell’ultimo mezzo secolo, il capitalismo. La cui condanna senza giustificazioni è corretta.
Erano gli anni d’oro (si perdoni l’ironia involontaria) della delocalizzazione, venti anni fa: per far fronte alla conseguente, inevitabile disoccupazione, il protagonista non vede alternative, se non ammazzare uno…
FESTA DELLA SCHIAVITU' (EHM, DEL LAVORO)
Una festa avversata da lorsignori
abituati a possedere e comandare
avvezzi ad aver dalla vita tutto a priori
incapacitati a…
1 MAGGIO, FESTA DEL LAVORO
O del lavoro svilito e del lavoratore annichilito
L'anno scorso scrivevo un post simile.
Haymarket Square – 1 maggio – festa dei lavoratori…
FESTA DEL LAVORO?
Un piccolo sfogo dettato dalla percepita assenza di prospettive...
1° maggio.
Festa del lavoro o lutto del lavoro?
Dopo oltre due secoli di lotte, rivendicazioni,…
Con le armi del sarcasmo e con qualche concessione al grottesto, il film riesce a mantenere vivo l'interesse nello sviluppo della vicenda che ha soprattutto la qualità di non apparire banale, dato che sebbene sin dall'inizio scopriamo a che punto si è spinto il protagonista, una certa inquietudine accompagna la storia. Lo humour nero non manca: a coronamento di 15 anni di lavoro…
Dopo 15 anni, Bruno Davert (Garcia), chimico della carta, perde il lavoro. I curricola mandati in giro non servono a nulla. Come fare per tirare avanti, con una moglie (Viard) costretta a barcamenarsi tra tre lavoretti e due figli che vanno ancora a scuola? L'unica possibilità è quella di eliminare la concorrenza. Maldestro e incauto, Bruno recupera la pistola che il padre usava…
Oggi, inutile ricordarlo, è la Festa del Lavoro. Mai come in questo periodo il lavoro è tra i temi più discussi e sentiti. "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro....."…
Discreto filmetto Francese che definirei un drammatico light che nei primi minuti si fa preferire ad una pubblicità di vasche da bagno, ma poi.... invece... il protagonista Josè Garcia occhi scurissimi e sguardo vitreo è decisamente bravo, la storia strana, assurda, triste e solo in alcuni momenti tragicomica, proietta drammaticamente ai vuoti esistenziali e le tante…
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Commenti (10) vedi tutti
Molto ripetitivo, ..., ogni uccisione ha il medesimo scopo. Noiosetto e moscio. Voto: 5
commento di GARIBALDI1975col suo cinema Costa-Gavras riesce a far rivivere non solo il vecchio glorioso noir venato di umorismo alla Chabrol, ma anche quello moderno e socialmente impegnato alla Cantet. è fantastico come a 72 anni il regista greco-francese sia tornato sulle scene con questa freschezza e convinzione politica.
commento di giovenostaFinalmente un film moderno che mi è piaciuto,tematica attuale e drammatica;mai un momento di stanca, il killer ogni volta che prova a entrare in azione trova l'intoppo ma poi riesce sempre o per fortuna o per bravura a uscirne vittorioso
commento di wang yuIl vecchio Costa-Gavras si dimostra sempre capace di affrontare temi di drammatica attualità in modo diretto e chiaro, senza rinunciare all'appeal spettacolare.
commento di fornaroloUn disoccupato che diventa serial killer, apparentemente impacciato e maldestro ma ben determinato. Il tutto condito con una fine dose di ironia e umorismo probabilmente derivante dal libro di Donald Westlake da cui il fim è tratto. Voto 7
commento di jeffwineAmaro ma anche percorso da una sottile linea di humour nero e recitato benissimo: curiosa la coincidenza con Match point per cui l'assassino riesce a farla franca per una serie di situazioni favorevoli del tutto casuali. 9
commento di kotrabUn film normale, per un pubblico normale, che non ha niente da dire e niente da dare.
commento di brandoUn documentario che sottolinea enfatizzandoli aspetti comunque reali. Ci si riconosce e con un sorriso amaro sulla bocca si prende atto che questa è una fotografia e non un disegno. Grande.
commento di gianbersDavvero originale quest'opera di Costa-Gavras.Il protagonista è fantastico in quel ruolo,impacciato e pazzo quanto basta.Comunque un film che fà riflettere,ma te ne ricordi solo dopo il film…
commento di andystarsailorSplendido e spietato. grande cinema, di quello che colpisce dritto al cuore. da vedere assolutamente.
commento di maybe