Regia di Len Wiseman vedi scheda film
Si dice che Len Wiseman e gli altri due creatori dell’universo Underworld, Danny McBride e Kevin Grevioux (quest’ultimo anche attore del primo film) avessero già pensato a un sequel, addirittura a un futuro prequel, con l’idea spropositata di creare una saga stile Star Wars ma in chiave horror. La loro mitologia (vampiri e licantropi in chiave postmoderna, e in guerra tra loro) è troppo derivativa per incidere sul serio, ma le avventure della vampirella Selene e del suo ibrido amante “lycan” sono abbastanza divertenti. In questo Underworld: Evolution il conflitto di classe tra succhiasangue (aristocratici) e lupi mannari (bruti e schiavi) del precedente episodio sbiadisce; in compenso aumentano il gore, le atmosfere gotiche, il digitale. Selene ormai è un cane sciolto impegnata a risalire alle origini della specie: la sua e quella dei licantropi, generate dal medesimo ceppo maledetto. Girato con troppi rimandi all’estetica dei videogame, Underworld: Evolution è piacevole proprio perché semplice: il grado zero dell’avventura applicato alla tecnologia cinematografica, amore & guerra che sfidano gli effetti speciali e ti coinvolgono in una storiella in fondo elementare, “evasiva”. Incredibilmente bella Kate Beckinsale, protagonista di una “evoluzione” in chiave erotica.
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