Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film
Cinema bis girato in massima economia, e poi ridistribuito in una seconda edizione con inserti hard-core. Evidentemente debitore del più riuscito film di Borowczyk ma con la stessa sensuale attrice (Sirpa Lane) vittima, anche nello spazio siderale, di una bestia "abnormemente dotata" a livello genitale.
In un locale intergalattico si ritrovano il mercante Juan (Venantino Venantini) e il capitano Madison (Vassilli Karis): due amanti della bellezza femminile che finiscono per fare a botte al fine di cascare tra le braccia di Sondra (Sirpa Lane). Nonostante le divergenze i due discutono di un metallo pregioso, l'Antalium, che sarebbe presente in un lontano pianeta chiamato Loregon. Ed è proprio lì che i due si ritrovano, luogo raggiungo fortunosamente dal capitano Madison -dopo svariate peripezie astronautiche- e dalla sua truppa galattica, composta anche da belle donne tipo Sondra, Frieda (Marina Hedman) ed Erika (Maria D'Alessandro). Su Lorigon si manifesta un territorio con un clima stranamente conosciuto da Sondra perché già teatro di sogni, ripetuti, a sfondo erotico. E come l'ambiente, così i suoi abitanti appaiono nelle tormentate notti della fanciulla: sono gli schiavi di Zokor, computer centrale alimentato proprio ad Antalium, e capitanati da Onaf, essere dalle ibride sembianze con zampe di fauno, torace e testa umana... nonché membro da cavallo!
"Come ti chiami celestiale visione...?" (Juan, alla vista di Sondra)
Nel 1975 enorme successo ebbe La bestia, un erotico piuttosto esplicito nelle scene di penetrazione (pur se con fallo gigante posticcio) diretto da Borowczyk e interpretato -nei panni di vittima della creatura- da Sirpa Lane, bellissima attrice poi offerta -ironia del destino cinematografico- alle attenzioni di un mastino anche nel nazi erotico La svastica nel ventre. Nel 1978 Alfonso Brescia, uno dei pochi registi italiani che ha tentato la via della fantascienza, realizza un titolo da cinema "ultra bis", coniugando appunto sci-fiction ed erotismo finendo per portare ... La bestia nello spazio. La connessione con il film di Borowczyk sta nel fatto che ancora una volta ritroviamo Sirpa Lane, in ruolo di sensuale membro di un equipaggio spaziale, che -repetita iuvant- ha un incubo ricorrente: sogna di essere violentata da un mostro munito di fallo enorme, in un modo e in un luogo che gli eventi diranno essere, questo mondo onirico, sintomo di preveggenza. Il film venne riproposto pochi anni dopo (1982), con inserti hard-core limitati ad un tempo piuttosto breve e collocati tra i 70 e gli 80 minuti. Per l'occasione vennero assegnati al film nuovi titoli, assai indicativi, tipo La bestia porno o La Bestia porno nello spazio. Sintomatico e curioso che nelle sequenze delle versioni hard (evidentemente forzate e posticce) in cui la Hedman provoca sesso orale, la stessa (unica vera porno attrice) sia stata opportunamente controfigurata, al pari di Sirpa Lane quando subisce l'intromissione vaginale del mega fallo.
Nel complesso si tratta di un film scritto con la mano sinistra anche se Brescia dimostra, in un paio di occasioni, di saper valorizzare il poco che la produzione mette a disposizione: le scene nello spazio, considerato il periodo, sono piuttosto interessanti così come la fotografia con i suoi toni psichedelici e i colori accesi verde, blu e rosso. Anche le sonorità con strumenti a fiato, opera di Marcello Giombini, accreditato con l'usuale nick anglicizzato di Pluto Kennedy, contribuiscono a rendere più onirica l'atmosfera del film. La bestia nello spazio è dunque un titolo da prendere poco sul serio, da considerare alla stregua di un fumettone porno erotico in stile Ediperiodici (casa editrice dell'epoca, con il logo del rapace) sul tenore di un buon Terror o un migliore Storie -rigorosamente- blu. Pertanto da visionare nella versione hard.
Post scriptum: la presenza dell'antropomorfo Onaf, sorta di satiro sciupafemmine, da l'idea di un saggio, e non sapremmo come altro definire colui che mette prima gli occhi, poi le mani e infine il suo enorme membro proprio sulla turbata astronauta che ha le sensuali fattezze di Sirpa Lane.
Lucio Rosato: ricordi dal set
"La bestia nello spazio è un film di fantascienza erotica. Era ambientato su un pianeta dove tutti i sogni diventano realtà... e c'era questa specie di mostro... si chiamava La bestia nello spazio perché... posso dirlo?... Aveva un pene così grosso! Chi prendeva.... poverino! Violentava quest'attrice... Sirpa Lane che era stata la protagonista del film La bestia di Borowczyk. Io ero il comandante dell'astronave che portava tutti questi su questo pianeta dove ne succedevano di tutti i colori (ride). Facevo delle scene d'amore con Marina Lothar (aka Marina Frajese, aka Marina Hedman, n.d.r.) e poi venivano tagliate: arrivavamo sino ad un certo punto, e altri seguitavano..." (Fonte: Stracult / 31 agosto 2009)
Dialoghi quasi... bestiali (all'interno del bar intergalittico)
"Dopo sei mesi sugli asteroidi una sbronza ci vuole!"
"Bene! Ero a letto con una principessa su Alpha Centauri quando improvvisamente..."
"Su su... svelto! Una bottiglia di latte di Urano..."
"Ehi figlio di una troia venusiana... ma che modi sono questi?!!"
Curiosità
Decisamente di tendenza sinistroide i titoli di coda, che danno spazio -invece che al cast tecnico/artistico- a sarta, parrucchiera e addetta alla tappezzeria!
La bestia nello spazio e Zardoz: possono avere qualche comune denominatore? Sostanzialmente no, ma confrontate i manifesti cinematografici...
OST di Marcello Giombini
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