Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film
Gli alieni rapiscono un importante scienziato e la sua aiutante; i terrestri, da par loro, armano un contingente stellare e lo lanciano nello spazio per recuperare i rapiti e vendicare l'affronto.
Un delirio senza capo, né coda: La guerra dei robot racconta una guerra tra umani e alieni – robotizzati, ma sostanzialmente identici agli umani, se si fa eccezione per una parrucca alla Carrà – e lo fa con i mezzi più miseri a disposizione; sono dunque della partita costumi ridotti all'osso (tutine colorate prive di fantasia), scenografie palesemente costruite in studio con mezzi di fortuna (gli interni delle astronavi, i computer-baracconi forniti di molteplici neon...) ed effetti speciali che te li raccomando (modellini a profusione, inevitabili, e pistole laser che sparando emettono appena un puntino di luce, rendendo difficile la comprensione di ciò che si vede). Insomma, tanto gusto per gli amanti del cinema di terza categoria e della fantascienza da due soldi – ma forse anche meno di due, qui; noia e dispiacere assicurati per tutti gli altri spettatori. Senz'altro non la migliore prova per cui essere ricordati per Jacques Herlin, Venantino Venantini, Antonio Sabato e Giacomo Rossi Stuart; nel cast compaiono inoltre Yanti Somer, Malisa Longo, Licinia Lentini, Aldo Canti e Massimo Righi; sceneggiatura: Aldo Crudo e Alfonso Brescia. Quest'ultimo è anche il regista della pellicola, che costituisce il terzo segmento della trilogia ispirata goffamente a Guerre stellari (George Lucas, 1977), senza alcun collegamento logico però coi precedenti Anno zero – Guerra nello spazio (1977) e Battaglie negli spazi stellari (1978). 2/10.
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