Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film
Seguito di "Anno zero - Guerra nello spazio" (1977) del quale, per risparmiare, ricicla qualunque cosa; dalle scenografie, al cast tecnico ed artistico con, al timone, sempre il prolifico Brescia... o Al Bradley, come amava firmarsi per certi lavori. Tutto ampiamente sotto la decenza e da evitare ma, memori dell'inguardabile primo capitolo, c'è da dire che il regista romano è riuscito ad aggiustare il tiro, grazie soprattutto al contributo di Giacomo Mazzocchi e Massimo Lo Jacono (tra le poche novità rispetto al film precedente), che scrivono e sceneggiano sì in modo confuso ed arbitrario, ma riescono ad infondere quel minimo senso di dignità da permettere alla pellicola di potersi fregiare di tal nome. Alfonso Brescia, nei suoi deliri "spaziali" di fine anni '70, inanellerà, in totale, ben cinque film di "fanta-spazzatura" buoni solo per i cultori del trash più radicalizzati.
Come tutto il resto, anche le musiche di Marcello Giombini sono le stesse del film precedente; riciclate, nonostante siano talmente mediocri da risultare disturbanti. Lo stesso vale per la canzone "We are not alone here in space", cantata da Riccardo Orfei, la cui novità è una voce off in italiano che dice banalità sconcertanti.
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