Regia di Giuseppe Orlandini vedi scheda film
Chiusa dalla legge Merlin, una casa di appuntamenti finisce in mano a un uomo al di sopra di ogni sospetto. Ben presto però, con la complicità delle ex lavoratrici della casa, i sospetti affiorano.
Già assistente di Franco Rossi e di altri registi, Giuseppe Orlandini esordisce dietro la macchina da presa ormai prossimo alla quarantina, alla fine degli anni Cinquanta, proseguendo per quasi tre lustri a sfornare titoli popolari dal buon potenziale in termini d'intrattenimento e a basso budget, specializzandosi nel duo Franco e Ciccio; questo La pupa è il suo secondo lavoro da regista. Una commedia leggerina leggerina e dagli argomenti pruriginosi per il tempo; la legge Merlin era stata approvata nel 1958 e aveva drasticamente cambiato le abitudini del maschio italico, ma non la sua innata spavalderia e la sua patologica ipocrisia in materia sessuale: da queste poche e semplici considerazioni si muove il copione firmato da Ugo Guerra e Luciano Martino. Il vero plusvalore del film, non particolarmente profondo nei contenuti, come si sarà intuito, e dalla fattura sbrigativa ma sufficientemente accurata, risiede nei nomi dei componenti del cast, tutti presi dalle seconde e terze linee del cinema nostrano dell'epoca: Riccardo Garrone, Ettore Manni, Carlo Pisacane (Capannelle), Michéle Mercier, Francesco Mulè e Rossella Como sono i principali. Accolta con scarso entusiasmo alla sua uscita a causa dei temi 'scottanti' su cui ironizza, la pellicola appare oggi perfino ingenua, come prevedibile. 3/10.
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