Regia di Henry Hathaway vedi scheda film
TUTTI POSSONO SBAGLIARE Un giornalista riesce a dimostrare l’innocenza di un uomo accusato dell’omicidio di un poliziotto. Nel corso dell’inchiesta, guardata con crescente sospetto dalle istituzioni, il cinico protagonista si trasforma in un paladino della giustizia. Il film annacqua sistematicamente ogni spinta polemica; i colpevoli non vengono indicati, gli eventi sono collocati in un epoca trascorsa (Il proibizionismo), quando al governo c’era “ un altro partito”. A coronare il tutto giunge la sentenza finale “solo un grande paese può ammettere di aver commesso uno sbaglio”. A livello drammatico il film funziona così, così, il buono è troppo buono e i cattivi in fondo non ci sono. Hathaway dirige con competenza, attento alla verosimiglianza, ma l’unico che sembra essersi divertito è il direttore della fotografia che sa trarre profitto dalla sagoma allampanata di J. Stewart e dai sordidi luoghi dell’inchiesta.
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