Regia di Carmine Gallone vedi scheda film
La vita del giovane Giuseppe Verdi, dagli studi musicali al trasferimento da Busseto (Parma) a Milano, fino ai primi successi ma anche insuccessi, per approdare infine nell'olimpo dei compositori.
Carmine Gallone, classe 1885, aveva cominciato a girare pellicole verso la metà degli anni '10; quando approda a questo ossequioso lavoro biografico del più rinomato compositore italiano, il Nostro ha già alle spalle un quarto di secolo di attività cinematografica e una buona propensione verso i film musicali – tanto è vero che tre anni prima aveva diretto Casta diva, sul giovane Vincenzo Bellini. Anche in questo caso a Gallone, e al suo co-sceneggiatore Lucio D'Ambra, interessa principalmente la fase iniziale della carriera del compositore in questione; la gran parte di questo Divine armonie racconta infatti degli esordi di Verdi, non sempre confortanti, soffermandosi peraltro anche sulla sua vita sentimentale, romanzando e in un certo modo mitizzando il soggetto della pellicola. Dai primissimi studi musicali in quel di Busseto, in provincia di Parma, fino ai successi milanesi, dalla prematura morte della prima moglie Margherita all'incontro con la seconda, Giuseppina; le vicende terrene del celebre compositore sono narrate con grande retorica, ma senza uscire dai confini della verosimiglianza. Nulla da eccepire sulle scelte di casting che vedono affidare il ruolo del protagonista a Fosco Giachetti, con altre parti importanti riservate a Germana Paolieri, Camillo Pilotto, Cesco Baseggio, Gaby Morlay. Achille Majeroni e Carlo Tamberlani. Confezione curatissima (fotografia di Massimo Terzano, scenografie di Guido Fiorini e Camillo Parravicini, montaggio di Oswald Hafenrichter), ma l'effetto-polpettone rimane. Durata che va poco oltre i cento minuti. 4/10.
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