Regia di Tonino Cervi vedi scheda film
Di questa trasposizione cinematografica di una delle principali opere teatrali di Moliere rimane praticamente soltanto l'interpretazione di Sordi, come sempre a suo agio in un ruolo meschino ed ambiguo come quello di don Argante. Il resto pare - seppure realizzato con buona cura - soltanto un lavoro di mestiere, senza tanta anima; il protagonista è circondato di buoni attori e caratteristi, la storia è ovviamente buona, costumi e scene sono all'altezza della situazione: eppure tutto rimane un po' piatto, senza emozione (fin troppo lontano dal teatro, insomma, piuttosto virato sulla scia della fiction). Qualche volgarità, ma per il cinema italiano di quegli anni, comunque, un buon prodotto.
Don Argante, nella Roma del XVII secolo, è un facoltoso ipocondriaco, costretto a letto dalle sue stesse fantasiose malattie. Parenti, amici, il suo stesso dottore se ne approfittano ampiamente; ma Argante è meno stupido di quanto voglia lasciar credere e un bel giorno decide di vendicarsi degnamente.
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