Regia di Giorgio Albertazzi vedi scheda film
A seguito dell'esondazione dell'Arno, il giovane archeologo Norbert Hanold ritrova casualmente un bassorilievo antico. Comincia a studiarlo, si innamora della figura rappresentata: una donna nell'atto di camminare. La soprannomina Gradiva, ovvero 'colei che risplende nel camminare', per poi ritrovarne le fattezze in una sconosciuta, Zoé, della quale naturalmente rimane ossessionato.
Due sono essenzialmente le curiosità attorno a questa pellicola: innanzitutto si tratta della prima ed effettivamente ultima regia per il cinema da parte di Giorgio Albertazzi, che poi sarà regista esclusivamente di opere televisive. Non se la cava affatto male e, anzi, dimostra di possedere velleità innovative, ambizioni di rottura, pur limitate se si considera quanto più o meno contemporaneamente stava facendo un altro mostro sacro del teatro italiano, Carmelo Bene (da Nostra signora dei turchi, 1968, in avanti per qualche anno). Ma Gradiva ha un retrogusto sessantottino che fa pensare a un regista e sceneggiatore (insieme a Giuseppe Berto e Ghigo De Chiara, con la consulenza dello psicologo Cesare Musatti, partendo dal racconto omonimo di Wilhelm Jensen) ben più giovane del quasi cinquantenne Albertazzi, che peraltro si ritaglia anche un ruolo laterale come interprete nel film. La seconda ragione per cui può essere interessante la visione del lavoro risiede nella presenza di una giovane Laura Antonelli, qui in una delle sue primissime parti di un certo rilievo; tra gli altri elementi del cast vanno poi segnalati il protagonista maschile, il tedesco Peter Chatel, e ancora Rita Calderoni, Marilù Tolo, Ugo Cardea e Joseph Wheeler. Al netto di una narrazione ondivaga che mescola in modo non troppo fluido realtà e fantasia, passato e presente, il film ha comunque un suo fascino e il percorso di crescita, di emancipazione di Norbert dai suoi stessi limiti mentali è chiaro e apprezzabile. Si segnala Stelvio Massi alla direzione della fotografia. 6/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta