Regia di Luigi Petrini vedi scheda film
Tre storielle sentimentali in ambiente scolastico: uno studente sogna la promozione per poter andare a trovare, in estate, una ragazza norvegese; una studentessa ha una storiella con un maturo poliziotto; un altro studente è convinto di aver messo incinta una coetanea, anche se non ha capito bene quale.
L’anno precedente, con I marziani hanno 12 mani, Castellano & Pipolo avevano esordito come registi; di lì in avanti proseguiranno in parallelo la carriera dietro la macchina da presa e quella di sceneggiatori, ormai piuttosto quotati. Nel 1965 danno questo copione a Luigi Petrini: una farsetta a episodi che si intrecciano in una classe di liceo; non è uno dei parti migliori della coppia e in effetti il risultato non sembra dare ragione a nessuno: nemmeno a Petrini, alla sua opera seconda dopo Una storia di notte (già assistente di Carlo Campogalliani e Ferdinando Baldi), così come Le sedicenni non rimarrà un titolo memorabile per nessuno dei protagonisti, fra i quali peraltro si possono annoverare anche un bel po’ di nomi degni di rilievo: Carlo Giuffrè, Carlo Pisacane (Capannelle), Bice Valori, Ugo Fangareggi, Franco Giacobini, il cantante Dino, Marina Marfoglia, Gianni Dei, Anna Maria Checchi e, in una particina non accreditata sui titoli di testa, la giovanissima Laura Antonelli. Il ritmo dovrebbe sicuramente essere più frenetico per un prodotto di questo stampo; l’intreccio lascia un po’ a desiderare dal punto di vista dell’originalità e, sempre rimanendo su questo piano, le battute rasentano ripetutamente il nulla, ben al di sotto del livello “risate a denti stretti”. Poco altro da dire, per un’operina alimentare perfettamente conscia di non sopravvivere a lungo oltre la sua uscita dalle programmazioni in sala. 2,5/10.
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