Regia di Ugo Liberatore vedi scheda film
A Bali due amici italiani, scrittori, sono impegnati nella stesura di un nuovo lavoro. Uno è particolarmente depresso e la moglie dell'altro lo consola; scoppia la tragedia.
Dopo aver girato lavori come Bora Bora (ambientato nell'oceano Pacifico) o Il sesso degli angeli (trama: tre belle ragazze su una barca nel mare - fine), non esattamente grandi successi di pubblico nè di critica, Ugo Liberatore insiste con i suoi scenari prediletti in questo Bali, noto anche come Incontro d'amore: bastava il primo titolo. Il secondo è melenso e fuorviante, perchè la parte romantica della trama è blanda e neppure troppo importante ai fini della storia, che di partenza vorrebbe essere un dramma, ma ben presto finisce per divenire una cartolina esotica abbastanza patinata con accenni di erotismo a base di personaggi dalle vaghissime velleità intellettuali. Il fatto che in pratica si stia parlando di due film, comunque, cambia poco la materia del discorso; due film, sì: uno è quello effettivamente diretto da Liberatore, l'altro è costituito dagli inserti posizionati qua e là da Paolo Heusch e girati in Italia, su richiesta della produzione pesantemente insoddisfatta dalla pellicola licenziata dal primo. Heusch conferisce così alla trama un tocco di poliziesco che a ben guardare non guasta; il problema è però che la sceneggiatura di Ottavio Alessi (unico accreditato sui titoli di testa) fa in ogni caso acqua da tutte le parti. Anche gli interpreti, pur non disprezzabili in sè, non convincono granchè, forse non convinti della bontà del prodotto loro per primi; si parla di John Steiner, Umberto Orsini, Laura Antonelli (strasplendida, poco da aggiungere) ed Ettore Manni; la cosa senza dubbio migliore nel complesso è l'ariosa colonna sonora firmata da Giorgio Gaslini. Liberatore girerà un altro paio di pellicole prima di desistere e tornare a ciò che sapeva meglio fare, cioè le sceneggiature. 2/10.
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