Regia di Romano Scavolini vedi scheda film
Probabilmente il miglior strappalacrime anni '70 mai realizzato, da un regista "d'assalto", consapevole in ogni suo lavoro anche il più commissionato e nel "genere", di ben altri tentativi "alti" e ambiziosi, tecnicamente ben dotato, riconoscibile come Romano Scavolini, che infatti firma pure sceneggiatura e fotografia.
L'attualizzazione "moderna" negli anni '70 dei vari episodi dai racconti deamicisiani è ben pensata e di intelligente effetto drammatico, a parte i due ambientati in altre epoche "Il Tamburino sardo" con il grande Renatino Cestiè in una cascina tra campi e un bosco, nella quale sono asseragliati un gruppo di partigiani con i mitra, assediati a loro volta da una decina di tedeschi.
Mentre nel classico "La Piccola vedetta lombarda", è lo sfortunato Duilio Crociani, a salire sul tetto e a farsi fulminare dai colpi degli austriaci, per aiutare i soldati piemontesi durante la WWI.
Molto bello l'episodio finale in ospedale a Napoli, "L'Infermiere di Tata" con Domenico Santoro, e Chris Avram in doppio ruolo malato terminale, e padre del ragazzo.
Di grande efficacia la triste partitura per pianoforte di Carlo Savina, e i titoli di testa con disegni di Manfredo Manfredi, da fermo immagine di scene importanti di ogni episodio. Così come l'ultima immagine di ognuno che poi diventa in negativo con varie colorizzazioni, sempre opera di Manfredi.
Un bel discorso sulla violenza che permea gli anni settanta, e che all'inizio coinvolge pure i bambini, anche fra di loro con risse e violenze di moderni Garrone, per un film che ha segnato indelebilmente con le sue atmosfere tristi e malinconiche, lo sviluppo cinematografico dei ragazzini di quel decennio.
Replicato negli anni '80 spesso su Odeon TV, e pubblicato soltanto su vhs Technofilm del 1982. Da alcuni anni reperibile in formato panoramico e HD 1080p, su YT.
Niente a che vedere e per fortuna, con lo sceneggiato d'epoca di Comencini, realizzato dieci anni dopo(1984), ben più cattocomunista, per la televisione di Stato.
Poi ormai pensi Comencini e pensi alla figlia con i film abominevoli che fa pure da troppo tempo, soprattutto pensi poi al nipote pariolino dal cucchiaio d'oro che vuole mettere anche il naso da buon politico nella vita di noi altri, rigovonando così pure il panettone dello scorso natale.
Viva Scavolini quindi, sempre stato indipendente e irregolare, convincente per quello che voleva fare sia in Italia che negli Usa, e dai budget a disposizione mai alti.
Ted_Bundy1979
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