Regia di Guy Hamilton vedi scheda film
Un gruppo di ufficiali alleati in un campo di prigionia tedesco, attivi senza posa in tentativi di fuga per lo più sfortunati.
Discreto film sui prigionieri di guerra alleati in un campo tedesco, che coniuga abbastanza bene il dramma con l'ironia che sii intravede qua e là. Secondo me, i creatori del ben più celebre (e riuscito) “La grande fuga” (1963) guardarono a questa pellicola, e ne ripresero più di qualche elemento. Alcuni di questi sono lo scavo dei tunnel e la terra estratta che poi viene sparsa nel campo facendola cadere da dei sacchetti nei pantaloni. Oltre a ciò, certamente anche l'ironia, che stempera il dramma.
Ciò che manca forse a questo film è una maggiore attenzione al lato materiale e tecnico dei tentativi di fuga, che è quasi del tutto assente e che renderebbe il film più gustoso. Oltre a ciò si ha una leggera sensazione di compressione degli eventi, e di una certa velocità nel raccontarli, come pure una certa superficialità nel descrivere i personaggi. Mentre quelli del già citato “La grande fuga” ci restano stampati nella memoria....
Tuttavia, gli attori sono bravi e il film si lascia guardare volentieri. In qualche momento si arriva a ridere per quell'umorismo lieve e sottile di cui gli inglesi sono maestri.
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