La recensione su Il sorriso della iena

Dopo la morte di Dorothy, archiviata dalle perizie legali come suicidio, Marco (Silvano Tranquilli) secondo marito in nozze, ospita la figliastra Nancy (Jenny Tamburi). Nella lussuosa dimora vive anche una estroversa fotografa di nome Giada (Rosalba Neri), di fatto amante di Marco. Nancy apprende, dalla governante Magda, che la sera prima di uccidersi Dorothy ha avuto una lite -per motivazioni economiche- con Marco.

"Non lasceremo tracce sul tuo corpo. È troppo bello per sfigurarlo." (Marco, alla vittima predestinata)

Sulla scia della trilogia di sexy-gialli diretti da Umberto Lenzi, Silvio Amadio (prima dell'imminente sodalizio artistico con Gloria Guida) scrive e dirige questo brutto lavoro, caratterizzato da una miseria impressionante (si pensi all'incidente in chiusura, realizzato solo con effetto sonoro e più vicino per risultato, citando Luca Rea, a una comica di Stanlio e Ollio che a un thriller). Le idee scarseggiano e quel poco che c'è pesca dalla letteratura gialla del passato (il delitto spacciato per suicidio con camera chiusa dall'interno) apparendo -con sospetto- anche nel coevo L'arma, l'ora, il movente di Francesco Mazzei e Mario Bianchi. La Tamburi, giovanissima e -incredibile dictu- accreditata come Luciana Della Robbia, nonostante meno celebre (all'epoca) della Neri (che qui difetta in fatto di esposizione sexy), rappresenta la quota eros e l'unica ragione che può spingere alla visione del film.

Il sorriso della iena: Jenny Tamburi 

I risvolti -in gergo twist- in chiusa rasentano un ottimo esempio di involontaria ironia, con il protagonista (un mai così sprecato Silvano Tranquilli) salvato in zona cesarini e allucinato per l'impossibile risvolto lesbo (non corrisposto). Persino i vocalizzi di Edda Dell'Orso -altrove di ben altro effetto- assumendo connotazione "felina" riescono a rendere più surreale e grottesco lo svolgersi degli eventi. E la colonna sonora di Roberto Pregadio (il maestro musicale diventato famoso per le facce a burletta quando dirigeva l'orchestra nel programma televisivo La corrida) non aiuta certo a risollevare le sorti del film. Il budget inesistente poi, si riflette nei ridicoli effetti speciali con due delitti messi in scena nel peggiore dei modi, e nel già citato risvolto comico dato dall'incidente dei fuggiaschi. A sorpresa, e uncredit, appare Barbara Bouchet in una scena di ballo pressoché subliminale. L'attrice stava infatti condividendo un'altra esperienza con Silvio Amadio e Rosalba Neri, essendo sul set del contemporaneo Alla ricerca del piacere. Il sorriso della iena è diventato a suo modo un cult, probabilmente perché invisibile per lungo tempo essendo rimasto inedito in home video. È spuntato fuori anni fa', in un master decente della durata di circa 84 minuti, grazie a Raimovie. E, al momento, è l'unica versione circolante. Ma basta... e avanza.

Il sorriso della iena: fotobusta 

Nota

Rosalba Neri è accreditata altrove (ad esempio su imdb) nel ruolo di Gianna ma, almeno in una occasione, si distingue chiaramente essere chiamata da Marco (Silvano Tranquilli) con il nome di Giada.

Curiosità 

Argomenta Luca Rea, nel fondamentale testo I Colori del Buio: 
" (....) incredibile la sprovvedutezza con cui (Amadio, n.d.r.) realizza il finale: i due giovani ricattatori si allontanano velocemente con una moto con side-car, li vediamo svoltare a sinistra appena oltrepassato il cancello della villa (in campo lungo) e sentiamo il fracasso di un botto disastroso fuori campo. 
La successiva inquadratura ci mostra il side-car schiantatosi contro l'autobus (...) e i due giovani morti sull'asfalto. 
Anche i più digiuni di malizia cinematografica si rendono conto che con un side-car e con un botto fuori campo si può terminare una comica alla Stanlio e Ollio, non certo un thriller!"