Regia di Silvio Amadio vedi scheda film
Un uomo, rimasto vedovo, va a vivere insieme all'amante. Quest'ultima è naturalmente l'autrice dell'omicidio. Nancy, la figlia sedicenne dell'uomo e della defunta, va a trovarli; non solo riesce a non farsi uccidere, ma la ragazzina seduce pure entrambi.
Nel corso degli anni Cinquanta, Silvio Amadio fu assistente di Raffaello Matarazzo in numerose pellicole; dopo questo solido apprendistato, però, il Nostro passò alla regia per licenziare solamente una lunga serie di titoli di serie B, inserendosi con il pilota automatico nel cosiddetto 'genere': peplum, spaghetti western, decamerotici sono stati il suo pane per lungo tempo, fino ad approdare al thriller all'inizio degli anni Settanta, cioè il periodo in cui tale filone spopolava sui grandi schermi del Belpaese. Il sorriso della iena, ennesimo prodottino a basso budget e ambizioni altrettanto ridotte, gode di una fattura sufficientemente rifinita e sfoggia un cast di nomi magari non eccellenti, ma buoni interpreti sì: Rosalba Neri, Silvano Tranquilli, l'americano Hiram - accreditato come Hyram nei titoli di testa - Keller, già nel Satyricon felliniano, Dana Ghia, Luigi Guerra e, soprattutto, Jenny Tamburi. Soprattutto lei, sì: quando compare sullo schermo la Tamburi lascia il segno: è infatti quasi sempre mezza nuda o per intero e dimostra di essere effettivamente adatta al ruolo di lolita-seduttrice impostole dal copione. Soggetto a firma Amadio/Francesco Merli; per la sceneggiatura il regista viene invece affiancato da Francesco Villa e Francesco Orazio Di Dio. La deriva lesbica della trama è un chiaro segnale del fatto che, finalmente, in Italia i tempi della censura ostruzionista e bacchettona stavano per finire. La colonna sonora di Roberto Pregadio, pur non essendo malaccio, è allegrotta e palesemente fuori contesto. 3/10.
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