Regia di Silvio Amadio vedi scheda film
Durante una calda estate, una ragazza tenta per scherzo di sedurre un uomo maturo, padre di un suo coetaneo. Ma il fascino dell’uomo le risulterà irresistibile, sebbene le avances non vengano accettate.
A dispetto del titolo vagamente pruriginoso – d’altronde Silvio Amadio in quello stesso 1964 licenziava anche Oltraggio al pudore, con medesimo co-sceneggiatore, Carlo Romano, e la stessa Rosemary Dexter tra i protagonisti – a dispetto insomma di qualche aspettativa licenziosa, questa pellicola non si spinge in alcun modo al di là dei consueti canoni della commediola balneare dell’epoca. Amadio, già assistente di Blasetti, Germi e altri, intraprese alla fine degli anni Cinquanta una carriera registica improntata alla quantità piuttosto che alla qualità, sfornando in serie peplum e altre operine leggere come questa, per approdare pure al decamerotico e generi affini; qui naturalmente non ci sono grandi pretese artistiche e la confezione snella è adeguata al contesto: buon ritmo, durata limitata, cartoline balneari, più un cast giovane e qualche battutina senza argomenti impegnativi. Il cast, già: a parte la già citata Dexter e Gabriele Ferzetti, non compaiono nomi degni di nota; si tratta inoltre di uno dei non molti copioni firmati da Romano, ben più noto come caratterista – per quanto qui non compaia in scena – e doppiatore. In definitiva un film modesto, ma onesto nella messa in scena e nelle ambizioni; certo adatto al momento in cui esce in sala e oggi visibile solo per nostalgia dei tempi andati o per completismo cinefilo. 2,5/10.
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