Regia di Maurice Pialat vedi scheda film
Parigi. Loulou (Gérard Depardieu) è un giovane emarginato, al limite della piccola delinquenza, di cui si innamora Nelly (Isabelle Huppert), una piccola borghese stanca della routine condivisa con il marito André (Guy Marchand). In fin dei conti, la trama del film si limita a questo ma, sorretto dalla recitazione impeccabile dei tre protagonisti e da una regia meticolosa nel descrivere ambienti e psicologie, si iscrive a pieno titolo tra i capolavori di Maurice Pialat. Isabelle Huppert, come sempre perfetta, è ancora la ragazza dalle lentigini e guance paffute della “Merlettaia”, generosa e brava all’epoca come oggi; Depardieu ha ancora il fisico e la nudità che gli conoscemmo nelle due opere di Ferreri (“Ciao maschio” e “L’ultima donna”), la naturalezza della sua recitazione è straordinaria; Guy Marchand – purtroppo poco conosciuto in Italia – tratteggia con grande intensità il personaggio del marito innamorato, tradito, geloso, triste, burbero e maldestro con la moglie fedifraga, ma mai violento. Pialat accosta individui di classi sociali diverse e conviventi, come da sempre avviene in alcuni quartieri di Parigi, la Parigi dei bistrot affumicati, dove tutti si conoscono, bevono troppo, straparlano, si urtano… I dialoghi sono semplici quanto precisi e i 110 minuti volano via. Finale “aperto”…
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