Regia di Maurice Pialat vedi scheda film
Voto 10. Qualcuno provveda a far vedere questo capolavoro in Italia! Non so neppure se sia mai uscito nelle nostre sale o sia stato trasmesso in televisione. Ci troviamo in una cittadina di provincia nel nord della Francia (molto a nord: l'accento dei personaggi è praticamente belga). Il protagonista è un bambino di 10 anni, abbandonato dai genitori e preso in cura dall'assistenza sociale. Non si può dire che sia un soggetto "caratteriale", ma ricorda molto Antoine Doinel nei "quatre-cents coups" di Truffaut e il ragazzino disadattato dell'"Argent de poche", dello stesso autore. D'altronde, all'inizio dei titoli di testa leggiamo "François Truffaut (e altri) presentano...". Il ragazzo viene affidato temporaneamente ad una coppia di anziani. Porrà loro non pochi problemi, con un finale che commuove fortemente. Nel frattempo, il regista ci ha mostrato, con occhio lucido e distaccato, una serie di personaggi stupefacenti per la loro naturalezza: bambini orfani o abbandonati, assistenti sociali, famiglie modeste e spontanee. Quasi nessuno degli attori è professionista e questo li rende ancor più naturali. Il film dura solo 72 minuti, non cade mai nel patetico e non esprime alcun giudizio su chicchessia. Siamo in presenza di una regia che sa ascoltare, osservare con una discrezione che diventa eleganza. Gli ambienti sono piccoli e lo spettatore finisce con il conoscerli nei minimi dettagli. Credo di poterlo considerare come l’opera massima di Maurice Pialat , certamente il suo lavoro più intenso e commovente.
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