Regia di Serge Gainsbourg vedi scheda film
Il terzo film del chiacchierato Serge Gainsbourg è un'elegia morbosa racchiusa tra quattro mura e spesso circondata da semioscurità o luci nette che modellano le figure sullo sfondo scuro, una situazione evocata fin dai titoli di testa dove la mdp indugia lentamente sulla superficie e sui personaggi di un quadro antico raffigurante un gruppo di famiglia. Charlotte for Ever è stato a volte bollato frettolosamente e in modo fuorviante o perlomeno eccessivo come un "erotico" (per fortuna non su FilmTv), a causa del rapporto "troppo" intenso che sembra portare padre e figlia (anche nella realtà) all'incesto, o al suo desiderio. In realtà è un tenero confronto affettivo e psicologico, magari come detto morboso, ma anche autoironico, narcisista forse, ma sincero e disilluso, visto il travaglio interiore del padre, sceneggiatore ormai fallito e che ha perso la moglie in un incidente. Quindi l'altro tema fondamentale del film è proprio il lutto, causa dello scontro con la figlia che lo accusa di omicidio, senza però poter naturalmente condannarlo e odiarlo veramente.
Gainsbourg crea delle notevoli sequenze, dolenti monologhi, perfino dialoghi ironici, usa bene la mdp e crea una atmosfera raccolta, però il film risente di qualche scena superflua ogni tanto (per es. il ballo verso la fine, ma è un giudizio del tutto personale, dato che avrà avuto una funzione importante per i due protagonisti) e di una colonna sonora (sua anch'essa) al limite dello stucchevole.
Curioso notare che il tema del lutto e del confronto a due sia alla base anche di un altro film con Charlotte Gainsbourg, Antichrist di Lars von Trier, mettendo ancora alla prova le ottime doti introspettive dell'attrice. 7
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