Regia di Dusan Makavejev vedi scheda film
L'anarchia di un regista fuoriuscito dal regime titoista, al servizio del capitale produttivo dei paesi occidentali. I quali, agli occhi del regista medesimo, dovevano apparire proprio come un negozio di dolciumi per un bambino affamato. Insomma: troppa grazia, Sant'Antonio! Makavejev sconvolge lo spettatore con tante di quelle provocazioni (una donna seduce dei ragazzini, un gruppo di hippie copula, defeca, vomita, orina in pubblico e così via) da far sembrare il Lars Von Trier di "Idioti" un chierichetto alle prime armi con gli oggetti della sacrestia. Tuttavia, le provocazioni di Makavejev non denotano la spocchia del regista danese (anche perché sono venute 25 anni prima) e sembrano lanciate con la stessa innocenza con la quale sono viste dagli occhioni della protagonista. "Sweet Movie" è una specie di luna park crudele, un piacere per gli occhi, ma attenti a dove si mettono i piedi, perché si potrebbe calpestare qualcosa di poco piacevole.
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