Regia di Georges Méliès vedi scheda film
In questo seguito ideale del "Viaggio nella luna" (1902), Mélies trasporta lo spettatore in un altro tour (im)possibile, pieno di creativi e inimmaginabili effetti speciali.
All'Istituto di "Geografia Incoerente", lo scienzato Mabouloff (Georges Méliès) tiene una conferenza illustrando un progetto piuttosto ambizioso: utilizzando mezzi di trasporto innovativi, intende promuove un viaggio "impossibile" che dalle Alpi innevate diriga verso il cielo. Uno staff di scienziati preparatissimo si mette all'opera, predisponendo la tecnologia necessaria (combustibile compreso) a rendere concreta l'impresa. Terminati i preparativi e senza perdere tempo, alcuni euforici e privilegiati viaggiatori raggiungono in treno la base di partenza, raccogliendo i personali bagagli e salendo sul futuristico mezzo di trasporto. Un primo incidente coinvolge però gli avventori di un ristorante, attraversato dalla macchina lanciata a tutta velocità; quindi sulle Alpi la stessa perde stabilità a causa della neve, precipitando in una profonda scarpata. Gli intrepidi viaggiatori finiscono all'ospedale, feriti ma fortunatamente illesi, e appena dimessi riprendono il viaggio. Nemmeno i fulmini di un temporale e gli asteroidi questa volta riescono a interrompere il tragitto del mezzo meccanico, che dopo aver spiccato il volo procede spedito tra le stelle. Almeno sino a quando finisce... nella bocca del Sole, centrata mentre lo stesso sbadiglia. Miracolosamente "sputati" sulla superficie della stella, per via della temperatura disumana i viandanti sostano pochissimo tempo, allietati fortunatamente dal ghiaccio di un frigorifero, per poi rimettersi in marcia e rientrare sulla Terra. Ma il pilota, giunto in prossimità del pianeta, invece di planare al suolo finisce con il mezzo nelle profondità marine...
"La fantasia è come zucchero a velo che cade sulla realtà, tutto in un momento cambia colore e tutto diventa più dolce."
(Carlo Zannetti)
Esilarante e imponente (per l'epoca un vero e proprio lungometraggio) film fantastico, diretto e interpretato da Méliès, che si pone come seguito ideale de Le voyage dans la lune (1902). La sceneggiatura è praticamente inesistente e la storia puramente funzionale al clima goliardico e visionario. Spazio quindi alla creatività dell'autore che in questa occasione, forte di una lunga esperienza dietro la macchina da presa, si sbizzarisce nel costruire una lunghissima serie di spettacolari effetti speciali. Ovviamente limitati dalle disponibilità tecniche dell'epoca, ma al tempo stesso futuristici e abbinati a un clima di costante ed essenziale ironia. La macchina da presa è inevitabilmente fissa, mentre la fantasia non ha punto fermo. A suo tempo (1904) Méliès aveva girato un finale supplementare di circa due minuti, destinato agli espositori che fossero stati disposti a pagare un costo aggiuntivo.
"La fantasia abbandonata dalla ragione genera mostri impossibili; unita ad essa è madre delle arti e origine delle sue meraviglie." (Francisco Goya)
F.P. 15/03/2022 (durata: 20'13")
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