Regia di Georges Méliès vedi scheda film
Forse il film più celebre del "primo" regista visionario nella storia del cinema. Un prototipo del genere fantastico, frutto di un lavoro impressionante per l'epoca. Méliès, dopo una lunga militanza in veste di regista, attore, effettista e sceneggiatore realizza così il suo capolavoro.
Inizio del XX° Secolo. Alcuni astronomi, riuniti in congresso, tentano l'impossibile: lanciare una futuristica astronave (a forma di proiettile) con equipaggio sul nostro satellite, la Luna. Nello stabilire tempi e modi del viaggio, vengono sollecitati da ballerine che, danzando, passano loro l'armamentario necessario (cannocchiali e telescopi) al calcolo del piano di volo. Dopo un diverbio con alcuni scettici, il presidente seleziona cinque elementi, destinati alla missione. Vengono ultimati i lavori di costruzione del missile, e l'equipaggio si imbarca, senza minimamente sospettare che sulla Luna possa esserci vita.
La mente sognatrice e romantica di Georges Méliès non poteva trascurare un tema utopistico come quello esposto in questo pilastro della fantascienza cinematografica ante-litteram. E allora, a velocità differenti (a seconda del tipo di proiezione, ovvero 16 o 25 fotogrammi al secondo) ecco proposto un divertente, simpatico, idealistico viaggio negli abissi siderali, in barba alla logica e alla ragione: con i protagonisti su un razzo, dritti sputati su un occhio del nostro satellite. Méliès, da istrionico fomentatore di visioni, "dirige" in doppio ruolo: interpreta pure il Prof. Barbenfouillis.
"È incredibile pensare che quando guardo la luna, è la stessa luna che Shakespeare e Maria Antonietta e George Washington e Cleopatra guardarono." (Susan Beth Pfeffer)
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Opera cinematografica di pubblico dominio
F.P. 03/01/2020 (aggiornamento della recensione pubblicata in precedenza su Il davinotti)
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