Regia di Georges Méliès vedi scheda film
Partiam partiam ... alla volta della Luna. Questo film contiene, nel ritmo, tutta l’eccitazione scatenata da un viaggio straordinario; nel contenuto, lo spirito avventuroso dei romanzi ottocenteschi; nella forma, la spettacolarità dei musei delle meraviglie - tanto in voga nella prima era industriale – in cui l’orrido incontrava il fiabesco. In una manciata di minuti, Méliès articola una storia dinamica e ricca di suggestioni fantastiche, che interpreta egregiamente l’idea, tipica del primo novecento, del progresso come fenomeno grandioso, capace di accendere l’immaginazione. “Le voyage dans la Lune” è la summa di un’epoca: è, insieme, l’anima del “Ballo Excelsior” ed il mito delle esposizioni universali applicati all'astronomia. La scienza, le stelle ed i pianeti sono rappresentati secondo un'iconografia ispirata a quel simbolismo magico che affonda le radici nella mitologia antica (con la personificazione dei corpi celesti) e pervade l'alchimia medievale (con il culto esoterico degli elementi). L'iperbole (l'enorme proiettile sparato nello spazio) va a braccetto con l'eufemismo e la semplificazione (la rappresentazione della Luna come una piccola Terra), perché l'essenza di ogni sogno di grandezza è il miracolo facilmente raggiungibile. Poche opere possono vantare il merito di essere, al contempo, testimonianze storiche dalla viva autenticità, e gioielli d'arte genialmente ispirati: questo cortometraggio ne è, certamente, uno dei massimi esempi.
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