Regia di Bertrand Blier vedi scheda film
Una prostituta di Pigalle accetta l’offerta di un impiegato che ha appena vinto una grossa somma al Lotto: centomila euro al mese per fargli compagnia. La storia di questa commedia che vorrebbe essere grottesca (ma il grottesco, al cinema, è terreno insidiosissimo) è tutta qui. Girato quasi completamente in interni, si poggia su tre/quattro personaggi sopra le righe: dall’italiana Bellucci che pare un spot concentrato di stereotipi del Belpaese (dalla pasta alle romanze d’amore) al Depardieu che indossa raffinati Armani ma è un gangster semirincoglionito, dal travet che però ha un corpo con tutte le sue belle tartarughine al posto giusto e veste alla moda (da scapigliato studiato) alla musulmana laica integrata che traduce la notte per arrotondare e sogna orgasmi con l’ultrasuono. Battute da reality-show («Ora ci sei nel mondo della notte: brucia un po’ gli occhi ma...» oppure «In una macchina si scopa, in una camera si fa l’amore» o ancora «Guarda com’è bello, come ti sta l’amore»), da osteria travestita da pub («Un culo è fatto per essere toccato: siamo in Francia!»), da camionisti («Hai visto la carrozzeria?», si mischiano al saccheggio della lirica italica, da Verdi a Puccini, e a un delirio autoriale che si permette tutto e il suo contrario, fregandosene del pubblico. Un home movie ad altissimo budget: i soldi della vincita?
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