Regia di Bertrand Blier vedi scheda film
Una critica, a parte formulare un giudizio negativo, dovrebbe anche cercare di spiegare cosa ha cercato di fare un autore, e se non c'è riuscito, perché. Questo è un film con un impianto assolutamente teatrale che sfrutta la chiave surreale per parlare di stadi dell'amore. Il punto non è se la Bellucci sia un'italiana stereotipata o se Depardieu sia un gangster poco realistico, non contano i personaggi ma le relazioni che si stabiliscono tra loro, le esperienze emotive che rappresentano e gli stati d'animo a cui fanno riferimento. In effetti la Bellucci è una prostituta stereotipata perché é "l'essere prostituta", ovvero un modo di rapportarsi all'altro, e non "una" prostituta. Il protagonista maschile, il suo malinconico amico e il gangster-Depardieu potrebbero non avere nomi (e in effetti alla loro identità viene data pochissima importanza, nulla viene fatto per descrivere il loro background), perchè potrebbero essere la stessa persona che prova sentimenti diversi, perchè questo non è un film di personaggi ma di stati d'animo legati alle varie declinazioni dell'amore. Potrà non piacere a tutti (specie a chi non ama il teatro), ma ha un suo disegno.
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