Palageja Niloyna, vedova di un operaio alcolizzato, teme per la sorte del figlio Pavel unitosi ai movimenti rivoluzionari. Per proteggerlo, decide di rivelare alla polizia dove ha nascosto delle armi. Si accorgerà dell'errore commesso, tanto che sarà proprio lei, dopo la morte del figlio, a guidare la marcia del 1° maggio brandendo la bandiera rossa.
Note
Primo lungometraggio di Pudovkin, tratto dall'omonimo romanzo di Maksim Gorkij. Melodramma bolscevico, capolavoro della Storia del Cinema che a causa del messaggio politico ha fatto storcere più di un naso. Intenso e cinematograficamente impeccabile, fa un uso magistrale del montaggio parallelo, di cui Pudovkin è stato uno dei principali teorici.
Tratto da un romanzo di Gorky, "La madre" di Pudovkin fu un successo internazionale e fu universalmente riconosciuto come uno dei grandi film sovietici del muto, anche se in tempi più recenti un' ingiusta ondata di revisionismo critico ha cercato di svalutarlo. E' una pellicola ancora significativa nel disegno complessivo della regia di Pudovkin, che si rivela estremamente creativo nel… leggi tutto
'La madre' di Vsevolod Pudovkin - pur non essendo un appassionato di cinema muto - è comunque un classico della cinematografia russa degli albori che merita tutto il mio rispetto: è apprezzabile soprattutto per la sobrietà imposta agli attori e per il ritmo sostenutissimo, specie nelle azioni di massa; l'uso invece del montaggio parallelo, pur magistrale nella famosa sequenza finale in cui la…
Per testimoniare una presa di coscienza rivoluzionaria, Pudovkin sceglie la via del melodramma, messo in scena secondo la tecnica del "montaggio metaforico", diversamente dalle idee di Ejsenstejn (celebri le discussioni tra i due registi in proposito), che propendeva per un tipo di montaggio che facesse scaturire i concetti quali superamento, anche in senso marxiano, delle immagini appena…
Tratto da un romanzo di Gorky, "La madre" di Pudovkin fu un successo internazionale e fu universalmente riconosciuto come uno dei grandi film sovietici del muto, anche se in tempi più recenti un' ingiusta ondata di revisionismo critico ha cercato di svalutarlo. E' una pellicola ancora significativa nel disegno complessivo della regia di Pudovkin, che si rivela estremamente creativo nel…
Trasposizione bellissima e avvincente del dramma letterario. Del film mi hanno colpito le angolature di quelli che qualcuno tra i commentatori ha definito i ritratti. Poi il montaggio eccezionale, che tende e distende il tempo a piacimento del racconto. In ciò l'uso delle transizioni, a volte omogenee, (per l'analogia dell'enunciato e dell'enunciazione), a volte eterogenee, (per la definizione…
La ragazza madre, sedotta e abbandonata, o magari peggio stuprata. La donna che cresce i suoi figli in solitudine. Con fatica, spesso con coraggio, a volte con rassegnazione. Ma quasi sempre con amore. Quante pellicole…
Come La corazzata Potemkin dell’anno prima, anche questo film è ambientato durante la mancata rivoluzione del 1905, letta come prefigurazione di quella riuscita del 1917: una donna anziana che ha già perso il marito, temendo che il figlio si metta nei guai, rivela alla polizia il luogo dove il giovane ha nascosto armi. Quando se lo vede arrestare e poi morire durante una…
MUTTER COURAGE AU PAYS DES SOVIETS
1905. Una rivolta operaia viene soffocata nel sangue. Pudovkin descrive lo stato di abbrutimento del popolo schiacciato fisicamente e moralmente dal potere zarista. Descrive l’arroganza della classe dirigente, ma soprattutto esalta il coraggio di chi ha mosso i primi passi che hanno condotto alla rivoluzione. Il film è ricco di episodi…
Disapprovo del tutto la scelta di Ghezzi di trasmettere una versione con le didascalie in cirillico, senza alcuna traduzione, tanto più per una pellicola che vanta una sceneggiatura insolitamente ricca di sfumature per gli standard del formalismo sovietico. La Corazzata Potemkin si può comprendere pienamente anche senza le didascalie (o il commento parlato della versione italiana),…
Pudovkin, come Ejzenstejn, rappresenta il dolore umano attraverso una galleria di ritratti; eppure, contrariamente al suo illustre contemporaneo, non fa della sofferenza un’icona. Sotto il suo sguardo la rabbia ed il terrore vestono cenci fangosi ed esplodono in espressioni scomposte e gesti sguaiati; d’altronde il vero realismo è grezzo, scevro da cesellature estetiche,…
Esce il monumentale film di Soderbergh sul Che, impossibile resistere al desiderio di mettere tutto a soqquadro con una bella taglist sulla Rivoluzione. Il tema è chiaro e facile. Qui si parla di ribaltare il mondo,…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (1) vedi tutti
Merita sicuramente di essere visto!!!!Gran bel film veramente!
commento di Gandi