Regia di Don Mancini vedi scheda film
Quinto capitolo della saga della Bambola assassina in cui la formula comica del precedente episodio viene portata all'eccesso. Nonostante ci siano valide sequenze d'orrore e splatter a volontà, il film provoca più risate che brividi, una combinazione questa, opposta rispetto a quella dei primissimi capitoli, ma tutto sommato sempre efficace. In questo caso poi viene sfiorata anche la satira perchè già i titoli di testa sembrano una versione comico-dark di quelli di Senti chi parla, senza contare che alcune scene ricordano addirittura Shining e che la trovata delle bambole Made in Japan è un ovvio attacco sarcastico al capitalismo asiatico. La trama dunque questa volta è più grottesca che mai e propone delle nuove vicende vissute sempre tra odio e amore da Chucky e la sua sposa, più addirittura il loro figlio (quindi ora le bambole assassine sono diventate addirittura tre!) che scopre per caso dopo tanti anni che sono loro i suoi genitori e che non sa neppure a quale sesso vuole appartenere. E' un pacifista tranquillo, dolce e timoroso che detesta la violenza, ma ad un certo punto impazzisce pure lui stanco della cattiveria e della prepotenza del padre Chucky e... l'epilogo è senza dubbio la parte migliore e meno aspettata di tutto il film. Dunque non siamo di fronte ad uno di quei sequel arrangiati e privi di idee, ma siamo di fronte ad un'opera più originale che mai, molto ben congegnata ed ancora una volta interessante e spassosa (se piace il genere), ricca di gags graffianti.
Discreta. Interpreta se stessa.
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