Regia di James W. Horne vedi scheda film
Era ormai giunto anche per Buster Keaton il momento di cedere il passo al nuovo che avanza. Non perché fosse superato, tutt’altro. Ora il cinema cominciava a parlare. Siamo nell’anno del Cantante di jazz, addirittura il cinema canta. Era inevitabile che di lì a pochi anni la sua parabola si sarebbe conclusa. Comunque, godiamoci questa frizzante e neanche troppo comica commedia sentimentale che gioca sull’amore e sullo sport infilando una gag dietro l’altra con gioiosa briosità. Il vantaggio di un racconto del genere è la sua gentilezza nell’essere amabilmente senza tempo: è ambientata negli anni venti (nella contemporaneità, insomma), eppure dove sarebbe il problema nel trasportarla ai giorni nostri? Certo, mancherebbe il tocco garbato di quell’epoca perduta, ma lil film è piacevole, di squisito divertimento, poggiato sulla bravura stralunata ed inimitabile di Keaton.
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