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Quel fantasma di mio marito

Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film

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La recensione su Quel fantasma di mio marito

di mm40
3 stelle

Un giornalista da strapazzo viene mandato a fare il corrispondente dalla Palestina; là, d'accordo con la moglie, deve fingersi morto per rientrare in patria come un eroe. In realtà l'uomo va vicinissimo alla morte e il suo fantasma torna a casa, con grande soddisfazione della moglie che crede si tratti del sotterfugio architettato in precedenza.

 

Di questa commediola senza troppe pretese si possono dire senza dubbio un paio di cose positive e una terza puramente curiosa. Le prime due note provengono dalla partecipazione come protagonista del giovane Walter Chiari, alla quarta esperienza sul set e già pienamente convincente, peraltro doppiato (!), sia pure dal grande Gualtiero De Angelis, e dall'efficace ritmo impartito alla narrazione nella sceneggiatura che il regista ha firmato insieme a Gino De Santis, da un soggetto di quest'ultimo. La curiosità viene invece dal fatto che la pellicola è stata considerata a lungo perduta finchè, grazie a un casuale ritrovamento (una copia rimasta intatta fra i materiali della Briguglio Film) e al lavoro di restauro da parte della Cineteca italiana di Milano (in sinergia con la Cineteca di Bologna), all'inizio del nuovo secolo il film è finalmente riemerso. Nulla di eccezionale, sia chiaro, sul piano dei contenuti, ma si tratta pur sempre di una spigliata operina con un Chiari in forma smagliante e una serie di comprimari di buon livello (Enzo Biliotti, Carlo Rizzo, Ernesto Almirante, Jole Fierro, Franco Coop, la francese Mady Saint-Michel; e in una particina c'è anche, non accreditato, Bud Spencer poco più che ventenne), un modo piacevole per passare spensieratamente cento minuti. Colpisce infine il fatto che il film si avvicini al suo settantesimo compleanno e già all'epoca il conflitto fra israeliani e palestinesi fosse tanto disastroso. Mastrocinque, regista di sufficiente qualità ma soprattutto di quantità, in quello stesso 1950 approdava in sala con altri due titoli: Gli inesorabili e Cintura di castità. 3,5/10.

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