Regia di Lajos Koltai vedi scheda film
Ho letto da più parti che il difetto di questo film è una messa in scena troppo estetica,e ciò non sarebbe conforme per un delicato argomento come quello dell'olocausto.
Il regista viene ricordato in quanto direttore della fotografia di 2 film di Tornatore,Malena e La leggenda del pianista sull'oceano(non so fino a che punto possa essere una credenziale).
Invece questo è un signor film che nulla aggiunge al tema trattato,ma formalmente è un piccolo gioiello.
Mi piacerebbe segnalare una sequenza da storia del cinema:il ciondolare dei prigionieri,in piedi per ore,con la volontà di non arrendersi e non volere crollare a tutti i costi.
Degna di nota l'ultima parte del film che narra il ritorno a casa del giovane protagonista e l'indifferenza verso di lui mostrata da chi non ha vissuto l'inferno del Lager,per non parlare dei soliti parenti-serpenti.
Superflua l'apparizione di Daniel Craig.
Insomma una pellicola che secondo me non ha nulla da invidiare a Schindler's List,anche se non c'è la bambina col cappottino rosso o il nazista che fa il tiro a segno con gli Ebrei(tanto per parlare di estetica dell'olocausto).
Se qualcuno preferisce che il regista torni ad illuminare le tette di Monica Bellucci si accomodi pure,io aspetto con interesse il suo prossimo film.
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