Regia di Damiano Damiani vedi scheda film
Nella Roma degli anni '20 un pedofilo uccise diverse bambine. Non riuscendo a catturare l'assassino, il regime trovò in Gino Girolimoni, un distinto fotografo dalla parlantina disinvolta, il proprio capro espiatorio. L'uomo sarebbe dovuto servire per vellicare nella popolazione l'idea del ripristino della pena di morte.
Il capolavoro di Damiano Damiani racconta la storia vera e tragica di un uomo vittima delle malefatte del fascismo, un caso assimilabile a quelli di Sacco e Vanzetti o, per altri versi, del delitto Matteotti. L'intreccio tra una stampa servile, gli organi di polizia asserviti ai diktat del Duce e la sete di vendetta della popolazione è raccontato senza fronzoli, disegnando un quadro mostruoso della dittatura e non facendo sconti al popolino abietto. Manfredi gigantesco.
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