Regia di Damiano Damiani vedi scheda film
Oltre all'atto di accusa verso il fascismo (magari un po' sorpassato nel 1972), qui c'è un'invettiva contro i poteri forti e le connivenze fra stampa, politica e magistratura. E qui si capisce meglio perchè girare un film simile proprio nel 1972, periodo fertile per quel tipo di discussione (nel 2009 di chi scrive ormai le connivenze sono diventate sistema e quindi non costituiscono più argomento). Opera nel suo piccolo coraggiosa ed interpretata magistralmente da Manfredi; la ricostruzione è piuttosto dettagliata e probabilmente anche un po' romanzata, ma efficace e mai patetica o esagerata. Interessante.
Un pedofilo colpisce indisturbato per la Roma del fascismo. Il regime ha bisogno di incarcerare il colpevole e non trovandolo addita il fotografo (anche di nudo) Girolimoni, viveur e dal pensiero anarchico, quindi soggetto sgradito. La stampa asseconda il volere del Duce, a nulla serve la difesa di Girolimoni: ormai è destinato al carcere. Quando il fascismo è costretto a scarcerarlo, la stampa ovviamente tace. La sua vita però è incontrovertibilmente rovinata.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta