Regia di Damiano Damiani vedi scheda film
La pelle dei disgraziati vale poco,e di casi d'ingiustizia sono piene le cronache:la vicenda di Gino Girolimoni,fotografo nell'Italia successiva alla Prima Guerra mondiale,è una faccenda esemplare.Incolpato di essere il maniaco che massacrava bambine nella Roma che stava covando il verminoso sorgere del fascismo,l'uomo ebbe l'esistenza rovinata da chi ne fece la risposta fasulla del Fascio all'opinione pubblica che volendo ordine aiutava Mussolini a impersonare l'Uomo Forte.Damiano Damiani narra l'agghiacciante vicenda inquadrando molto bene il viatico del Duce al potere,descrivendo la provvisorietà che lasciò via libera allo spadroneggiamento delle camicie nere:e Nino Manfredi,che entra in scena dopo più di venti minuti di proiezione,infonde una disperazione sentita nel personaggio di Girolimoni,vittima dell'ignoranza gretta di una nazione sbandata e pronta a diventare peggio ancora.Guardate l'ultima inquadratura,l'incredibile maschera di Manfredi,un Girolimoni ormai vecchio,malandato e ridotto in miseria,passare da un atteggiamento cialtrone a una muta e sofferente richiesta di pietà allo spettatore,senza parole.Una delle più belle interpretazioni di Nino Manfredi,che ne testimonia una volta di più l'umanità profonda.
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