Dorian, un giovane ricco e di bell'aspetto, ama Sybil, aspirante attrice: un sentimento che lo distrae, almeno un po', dal suo estremo narcisismo. In questo periodo sta anche posando per un ritratto che gli sta facendo il suo amico pittore Basil. Quando il ritratto è terminato Dorian esprime il suo rammarico: lui dovrà necessariamente invecchiare e sfiorire ma il quadro resterà immutato nel tempo, ritraendo la sua bellezza.Quella stessa notte ha un violento litigio con Sybil, che scaccia. Con spavento la mattina dopo scopre che la sua immagina nel ritratto appare leggermente stanca, come invecchiata. Dorian decide così di nascondere il quadro e continua la sua vita viziosa, senza risparmiarsi. Eppure, ad invecchiare, è solo l'immagine.
Note
Adattamento, tradotto nella Londra contemporanea, della vicenda di Dorian Gray.
Il quadro con ritratto il protagonista (Helmut Berger) invecchia gradualmente, man mano che Dorian si abbandona a degenerazioni sessuali sempre più audaci: non disdice ragazze, donne mature e financo un giovane di colore. Dallamano si spinge in un crescente clima malsano e tetro, i cui toni cupi suggellano la metamorfosi finale.
Londra. Giovane, bello e vanitoso, Dorian (Helmut Berger) ha anche il privilegio di appartenere all'alta borghesia, conducendo una vita priva di preoccupazioni e sacrifici. Stabilisce una tenera amicizia con Sybil (Marie Liljedahl), un'attrice teatrale con la quale presto finisce per fidanzarsi. Il rapporto procede nel migliore dei modi, sino a quando Dorian decide di posare… leggi tutto
E' un Ritratto di Dorian Gray in chiave moderna, questa pellicola di Dallamano, anche sceneggiatore insieme a Marcello Coscia e Gunter Ebert, che mantiene una discreta aderenza al romanzo di Oscar Wilde. La domanda che da subito viene in mente allo spettatore, alla luce di un'opera filmica che ben poco si distacca dalla pagina di partenza, è: davvero ce n'era bisogno? O, meglio: in cosa… leggi tutto
Londra. Giovane, bello e vanitoso, Dorian (Helmut Berger) ha anche il privilegio di appartenere all'alta borghesia, conducendo una vita priva di preoccupazioni e sacrifici. Stabilisce una tenera amicizia con Sybil (Marie Liljedahl), un'attrice teatrale con la quale presto finisce per fidanzarsi. Il rapporto procede nel migliore dei modi, sino a quando Dorian decide di posare…
E' un Ritratto di Dorian Gray in chiave moderna, questa pellicola di Dallamano, anche sceneggiatore insieme a Marcello Coscia e Gunter Ebert, che mantiene una discreta aderenza al romanzo di Oscar Wilde. La domanda che da subito viene in mente allo spettatore, alla luce di un'opera filmica che ben poco si distacca dalla pagina di partenza, è: davvero ce n'era bisogno? O, meglio: in cosa…
Il regista milanese M. Dallamano (noto direttore della fotografia per Sergio Leone) ambienta la vicenda creata da Oscar Wilde nella Londra trasgressiva degli anni '70, riuscendo in modo pienamente sufficiente nell'impresa, utilizzando un'estetica pop e facendo intravedere un senso di forte inquietudine, di morbosità, attrazione e ambiguità (con caratteristiche da thriller e spunti erotici…
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Commenti (1) vedi tutti
Il quadro con ritratto il protagonista (Helmut Berger) invecchia gradualmente, man mano che Dorian si abbandona a degenerazioni sessuali sempre più audaci: non disdice ragazze, donne mature e financo un giovane di colore. Dallamano si spinge in un crescente clima malsano e tetro, i cui toni cupi suggellano la metamorfosi finale.
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