Regia di Massimo Dallamano vedi scheda film
Spaghetti-western, a mio avviso, decisamente sopravvalutato, anche se impreziosito da un'ottima fotografia e da una regia spesso alla ricerca di soluzioni innovative (si veda l'idea di seguire con la mdp un bicchiere lasciato correre sul tavolo del saloon). A non convincere è una sceneggiatura dal ritmo lentissimo che non viene salvata da alcuni scambi di battuta di effetto (non molti per la verità). Il soggetto ruota attorno al concetto dell'allievo che supera il maestro (un po' come i contemporanei "Da uomo a uomo" e "I giorni dell'ira" entrambi nettamente superiori al lavoro di Dallamano). Bravo Salerno (interessante la caratterizzazione del suo personaggio, un uomo sofferente impossibilitato a usare la pistola e costretto a confidare pur di vendicarsi sulla bravura dei suoi allievi/aiutanti), decisamente legnosi, invece, gli altri attori.
La quasi totalità del film è costituita dalle canoniche scene di addestramento già viste in altri western, con il vecchio che si mostra talmente sicuro dei progressi del suo ragazzo da esporsi a pericoli assurdi.
Nel complesso un western minore, anche se messo in scena con un certo gusto. Niente di che. Voto: 5.5
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