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Isabella, duchessa dei diavoli

Regia di Bruno Corbucci vedi scheda film

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La recensione su Isabella, duchessa dei diavoli

di Marco Poggi
stelle

Film tratto da un fumetto per adulti di fine anni'60 e degli anni'70, che mescola in maniera artigianale erotismo, cappa e spada e torture sadiane. La storia della povera duchessa Isabella de Frissac, che da piccola vede nascosta sotto il letto l'assassinio dei suoi genitori, trucidati dal perfeido conte Van Nutter. Cresciuta da uno zingaro, di nome Melicour, che si prende cura di lei e ritrovate le sue nobili origini, cerca di vendicarsi del barone. Bruno Corbucci era un regista di film italiani di genere, un tipo di regista che non esiste più nel panorama odierno italiano (suoi sono gli 11 lungometraggi con Tomas Milian nel ruolo dello sboccato ispettore Nico Girardi detto "Er Pirata" ma anche "er Monnezza"), e "ISABELLA" mostra anch'essa i suoi pregi e i suoi limiti come artigiano. Personaggi bidimensionali, però trama che si lascia vedere. Brigitte Skay era una bellezza notevole, combatte con la spada, giura vendetta, si denuda o viene denudata e torturata come il suo antagonista, interpretato da Mimmo Palmara, ex-protagonista di peplum di serie b e belloccio anni'50/60. Sicuramente, un film più riuscito di "SATANIK" di Piero Vivaelli, anche se ha il finale aperto, perché nel 1969 il fumetto non era terminato e Isabella non si era vendicata completamente. Stupisce la presenza di un signor attore come Tino Scotti, il mitico "cavaliere della sera" (nel ruolo di Melicour) in un film che non è altro che un decamerotico "denoiarti". Simpatico, come al solito, il baffuto stuntman Sal Borgese nei panni di uno zingaro innamorato di Isabella, che si rotola nella farina mentre cerca di "farsi" una bella locandiera. Scena cult, nella corte del barone, il despota chiama un servo nero e lo sottopone alla tortura del piacere. Il servo non deve muoversi ed eccitarsi mentre una bella cortigiana nuda cerca di sedurlo "mettendo in pratica" tutte le sue arti seduttive. Il belloccio amato da Isabella, interpretato da Fred Williams, è di un'inutilità incredibile, perché la telecamera è fissa solo su Isabella e Von Nutter. Medioocre come film cinematografico, ma sufficiente come fumetto-live-erotico di serie b. Insomma, Corbucci gira la sua personale "ANGELICA CONTESSA DEGLI ANGELI", senza il glamour che avevano Bernard Borderie e Michèle Mercier, ma con discrete scene di nudo e di tortura che oggi sono sorpassate.

La colonna sonora

Un melò che mi ricorda troppo "ANGELICA"

Cosa cambierei

Il finale, che avrei voluto chiuso e non aperto.

Sal Borgese

Divertente stuntman di tanti film d'avventura anni'60,70 e 80.

Mimmo Palmara

Attore teatrale belloccio un pò sottovalutato che ha avuto una carriera anche come doppiatore tv.

Fred Williams

Inutile belloccio di corte. Serve solo nelle scene d'amore.

Brigitte Skay

Bella, bionda, combattiva e nuda...Cosa chiederle di più ?

Bruno Corbucci

Un discreto artigiano.

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