Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Si scrive Monaco ma si legge New York
La questione delle questioni, il conflitto tra palestinesi e ebrei visto da una prospettiva particolare ma incisiva. La struttura del film è quella dell’azione-reazione ai fatti terroristici del settembre del 1972 durante le olimpiadi di Monaco nei quali verranno uccisi degli atleti israeliani. Mentre il mondo guarda ma pensa ai Giochi il primo ministro d’Israele pensa alla risposta che il suo stato deve dare e riflette sulla necessità di conciliare la vendetta con la giustizia desiderando la prima e facendo finta di perseguire la seconda. Il gruppo incaricato di trovare e uccidere i nemici della patria deve apparire come fatto da persone normali che devono colpire solo i loro bersagli nascosti in giro per l’Europa. Il nostro esercito di cinque uomini non ha mai ucciso nessuno ma è deciso a compiere la missione e ad entrare in azione attraverso le informazioni di un gruppo francese che lavora trovando persone per altre persone. I nostri capiscono presto che il confine tra vittime civili e bersagli individuati e molto difficile da mantenere, così come aumentano le vittime aumentano anche i loro dilemmi morali su quello che fanno e quando capiscono che sono in guerra è ormai quasi impossibile uscirne senza conseguenze. Lo scheletro del film è forse inadeguato a trattare il tema inquadrato da una prospettiva laterale lasciando da parte gli intrighi internazionali troppo complessi e scegliendo la diretta semplicità del film d’azione dove bisogna allargare lo sguardo per capire il vero messaggio. Il cuore del film è buio la tua comunità può difenderti solo finche tu la difendi, chi rifiuta la logica violenta del patriottismo rifiuta la patria senza distinzioni o differenze. Le vittime storiche dell’antisemitismo possono diventare carnefici senza quasi rendersene conto. Opera solida di un regista solido che può permettersi di affrontare il “settembre nero” del suo paese con grandi risorse spettacolari.
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