Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Nell'estate del 1972 la città di Monaco fu turbata dall'atto terroristico compiuto da un sedicente gruppo arabo, Settembre Nero, a danno della squadra olimpionica israeliana. I vertici di Gerusalemme, Golda Meir in testa, si mossero per ottenere vendetta: nel film lasciano carta bianca a un quotatissimo 007 del Mossad (Bana) che, con altri quattro uomini al fianco, ha il compito di vendicare la strage uccidendo i responsabili. È una carneficina: catturati ad uno ad uno in giro per l'Europa grazie alle soffiate di un'eminenza grigia in doppiopetto, gli arabi vanno a fare compagnia dal creatore a vittime innocenti, in un instancabile susseguirsi di sparatorie.
Il limite maggiore del film è proprio qui: l'ebreo Spielberg, pur mostrando la faccia sporca del potere isrealiano (ma anche i palestinesi non vengono risparmiati), sospende il giudizio e traduce un fatto realmente accaduto in una spy-story a senso unico: il meccanismo narrativo è sempre lo stesso e, a dispetto di qualche momento di autentica tensione e del profluvio di truculenze, alla fine la noia causata da un eccesso di verbosità (c'è anche l'immancabile risvolto sentimantal-familiare) finisce col dominare.
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