Regia di Joe Wright vedi scheda film
Infine, mi sono risolta a vederlo.
Sono una austeniana sfegatata, ho letto ogni suo romanzo, oltre che in lingua originale, ovviamente, anche in diverse edizioni italiane. Nei momenti bui della mia vita, spesso ne leggo qualche pagina e la mia mente si svuota e la mia anima si delizia.
Nonostante le imprecisioni storiche e gli scostamenti dal romanzo, ho amato moltissimo la versione del 1940 con Greer Garson e il favoloso Lawrence Olivier, perchè era frizzante e divertente e in linea con lo "spirito della Austen".
Ho amato anche il serial televisivo inglese, arguto e fedele al romanzo, e molto ben fatto.
Ma non riesco a capire il successo riscosso da QUESTA trasposizione.
C'è assai poco del romanzo di Jane Austen.
Innanzitutto i personaggi: il Signor Bennet manca di sarcasmo, e le sue battute più belle risultano sempre in sordina (spiate dietro un uscio o fuori da una finestra!) cosicchè se uno non conoscesse a memoria il romanzo, difficilmente riuscirebbe a capirne le battute.
La Signora Bennet risulta semplicemente un'oca ignorante, mentre è molto di più: è una donnetta volgare e stupida, mentre in questo film, nel finale, si presuppone addirittura ch'ella capisca i suoi limiti. Un esempio? Battuta (inesistente nel romanzo) di Jane a proposito dell'amore di Lizzie per Darcy: "C'è sfuggito qualcosa" e sua madre "Sembra che non sia l'unica cosa ad esserci sfuggita..." La Signora Bennet di Jane Austen non avrebbe mai detto una cosa simile per il semplice fatto che non sarebbe stata capace di una simile sottigliezza di pensiero.
Il Signor Bingley, oltre ad avere un ciuffo di capelli assurdo, è un cretino completo e balbuziente, ma potrebbe anche passare.
Imperdonabile l'operazione svolta sul cugino Collins: Collins è la macchietta di "Orgoglio e Pregiudizio", è un ometto ridicolo e assurdo, oltre ad essere un lecchino viscido e insinuante. Jane Austen l'ha creato come diversivo per allentare la tensione delle vicende narrate e far ridere la gente. In questo film Collins si limita ad essere un uomo triste e ossequioso, nemmeno tanto orrendo (cosa che fa risultare abbastanza incomprensibile l'avversione di tutti nei suoi riguardi) e soprattutto non fa ridere!
Ma il fatto più grave di tutti riguarda Darcy.
Il meraviglioso Darcy.
Non puoi umanamente pensare di mettere quello stoccafisso di Macfadyen nei panni di un aristocratico impassibile e orgoglioso. Ciò che quel tizio si limita ad esprimere con quei suoi lineamenti grossolani è... vacuità. Da che diamine si potrà mai capire che è rimasto colpito dai "begli occhi" di Lizzie (cosa tra l'altro MAI citata nel film)?!?
Per non parlare di intere battute e situazioni inventate di sana pianta (l'idea che una bacchettona rigida e ossessionata dall'etichetta come Lady De Bourgh piombi in piena notte a Casa Bennet è semplicemente ridicola, ma non fa ridere).
Posso capire che ci si voglia semplicemente "ispirare" al romanzo della Austen e che non si pretenda di riportarlo fedelmente sullo schermo. Ma Jane Austen esercitava un tale potere sulle parole, che le infilava una dietro l'altra con la precisione di perle in una collana di grandissimo valore.
E qualsiasi battuta non sua, stona inevitabilmente con tutto il resto, per il semplice fatto che la sceneggiatrice Moggach NON E' Jane Austen.
Infine: atmosfera iperrealistica e patinata, luci basse e intervalli riflessivi di Lizzie che si guarda allo specchio. NO, NO e POI NO!
"Orgoglio e pregiudizio" è un romanzo scoppiettante e allegro, divertente e brillante, come la sua eroina, che dopotutto ha vent'anni. Se volevano fare qualcosa di riflessivo e mesto, avrebbero dovuto filmare "Persuasione" (perfettamente trasposto nell'omonimo, bellissimo film del 1995).
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