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Messalina, Messalina

Regia di Bruno Corbucci vedi scheda film

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La recensione su Messalina, Messalina

di mm40
3 stelle

Nell’antica Roma, Messalina – moglie dell’imperatore Claudio – è una donna potente e vorace di sesso; all’insaputa del marito, davanti alla sua porta c’è una fila di amanti. Ma quando Claudio scopre la situazione, decide di fare un bagno di sangue.

Forse (l’avverbio è d’obbligo, data la concorrenza spietata) Messalina, Messalina è il punto più basso toccato dal trash italiano degli anni Settanta; a fare di questa pellicola un piccolo ‘scult’ all’interno del cinema di genere (cioè di quanto già di più ‘scult’ esista per natura) concorrono più fattori: innanzitutto si tratta di una pellicola realizzata in fretta e furia, quasi senza copione, per riciclare scene e costumi di Io, Caligola di Tinto Brass. Questo perché il produttore Franco Rossellini aveva intuito che il film di Brass avrebbe avuto parecchi problemi (e non solo di censura, anch’esso), tant’è vero che uscirà solamente nel 1979; pertanto occorreva tentare di recuperare un po’ di denaro, quantomeno per temporeggiare in attesa che la situazione di Io, Caligola si sistemasse. Ma, per logica conseguenza, data la sua inconsistenza e dato il nutrito gruppo di collaboratori e amici chiamati a metterlo in piedi nella maniera più rapida possibile, Messalina, Messalina è un lavoro che non guarda in faccia a niente e nessuno, mirando in maniera goliardica alla risata più semplice e diretta: non c’è logica nella trama, non c’è limite alla volgarità e agli argomenti, non c’è (praticamente, se si esclude il ricorso alla pornografia tout court) freno di fronte all’erotismo, non c’è politicamente corretto (“frocio” e “troia” sono fra i termini meno preoccupanti contenuti nei dialoghi) che tengano. E, tanto per arrotondare, c’è pure un finale discretamente splatter. Facile immaginare quanto debbano essersi divertiti sul set, difficile immaginare invece cosa pensassero di ricavare da un’opera simile Rossellini e i due sceneggiatori Mario Amendola e Bruno Corbucci, quest’ultimo anche regista; tant’è vero che Messalina, Messalina rimarrà a lungo invisibile, dopo il passaggio fugace in sala: in Italia non otterrà distribuzione neppure in vhs/dvd, salvo riaffiorare a oltre quarant’anni dall’uscita grazie ai prodigi di internet. Se nulla vi scandalizza, questa è un’ora e mezza di risate di pancia e coprolaliche in compagnia di Er Monnezza (Tomas Milian), Venticello (Bombolo) e tante altre macchiette del nostro cinema (Lino Toffolo, Vittorio Caprioli, Sal Borgese, Luca Sportelli, Giancarlo Prete; e immancabile c’è la capatina di Jimmy il Fenomeno), oltre che di qualche nudo femminile (Anneka Di Lorenzo, cioè la protagonista, compare raramente vestita). Altrimenti, lasciate serenamente perdere. 3,5/10.

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