Regia di Luciano Ercoli vedi scheda film
Al di là del titolo insignificante o peggio ancora squalificante, La polizia ha le mani legate è un poliziesco a budget ridotto (ma non infimo) con buoni/ottimi interpreti e un intreccio solidissimo, seppur contenente qualche luogo comune di troppo - sceneggiatura di Gianfranco Calligarich, semi esordiente che diventerà presto autore di serie e di film tv. Ercoli ha ormai affinato le sue qualità registiche, dopo un debutto bruttarello (Le foto proibite di una signora per bene) e una manciata di lavori espressamente 'di genere', e mostra di saper girare sia al servizio dell'azione che della psicologia della trama (crescente è la tensione sottesa alle indagini del commissario protagonista); nel cast nomi del calibro di Claudio Cassinelli, Franco Fabrizi (il cui personaggio è però il peggio scritto di tutto il copione) e del caratterista americano Arthur Kennedy sono affiancati da validi comprimari in ruoli minori: Ugo Bologna, Enzo Fisichella, Valeria D'Obici, Bruno Zanin. Sintomatica - più che emblematica - dell'intera pellicola è la scena della detonazione dell'ordigno, verso l'inizio: sebbene girata discretamente, con le inquadrature e i movimenti giusti, è proprio l'esplosione in sè a denunciare pochi mezzi a disposizione e forse anche scarsa esperienza tecnica negli 'effetti speciali'. Ad ogni modo la storia funziona e la recitazione pure: qualche piccola pecca è assolutamente perdonabile, soprattutto se in sottofondo compare una colonna sonora strepitosa come quella qui firmata da Stelvio Cipriani. 5,5/10.
Il commissario Rolandi è sulle tracce di un narcotrafficante algerino; nel frattempo una bomba esplode in un hotel in città e presto si scopre che il suo uomo era coinvolto nell'attentato. Ma non solo lui: e sembra che ci sia qualcuno fermamente intenzionato a mettere i bastoni fra le ruote dell'indagine di Rolandi.
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