Regia di Pasquale Festa Campanile vedi scheda film
Gennaro è uno scansafatiche cronico, mantenuto dalla moglie, che peraltro sforna continuamente figli. Questo perchè Gennaro è un colossale superdotato insaziabile di sesso. Ecco quindi che la moglie escogita il lavoro ideale per lui.
In quegli anni Pasquale Festa Campanile sfornava un paio di film all'anno in media, tutti a budget dignitosissimo e solitamente apprezzati dal pubblico; francamente nulla di tanto memorabile, ma è innegabile che le sue farse popolari - questo Gegè Bellavista ne è un ottimo esempio - per quanto volgarotte e prive di grandi contenuti, avessero discreto mordente e risultassero sufficientemente appetibili al botteghino. Flavio Bucci come protagonista è il jolly che qui il regista (e anche sceneggiatore, da un soggetto di Ottavio Jemma) si gioca, mossa che risulta come prevedibile vincente; al suo fianco mette un buon cast di comprimari per la maggioranza partenopei, data l'ambientazione: Marisa Laurito, Enzo Cannavale, Lina Polito, Pino Caruso, Ria De Simone. Detto che anche la colonna sonora è gradevole, e in effetti è a firma Riz Ortolani, però, non c'è molto altro di positivo da segnalare sul film, che segue una trama prevedibile e scarna fino all'inevitabile finale a tarallucci e vino che a livello di logica non ha alcun senso. Ma non è certo questo che preoccupa l'autore della pellicola, chiaramente; quello che interessa qui, e la sua efficacia ce l'ha, sono le macchiette, i lazzi estemporanei e un certo tono pruriginoso di sottofondo. 3/10.
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