Regia di Pasquale Festa Campanile vedi scheda film
Probabilmente uno dei meno peggiori di P. F. Campanile, un road movie con interpreti modesti, una trama compiuta e perfino una pretesa di critica sociale in sottofondo. Ma è una critica sessantottina, roba vecchia già allora di dieci anni: anticapitalista (patetica la tirata morale di Nero che spiega che due milioni di dollari rubati equivalgono a un 'rimborso per la benzina' pagata per anni a prezzi gonfiati, imposti dal governo e dai petrolieri), vagamente femministoide (la Clery che accusa Nero di essere infuriato solo perchè 'ti hanno violentato la moglie', come fosse una sua proprietà), con accenni perfino all'amore libero (la Clery violentata inizialmente sembra prenderci gusto, ma quella può essere solo una deviazione imposta dal notoriamente morboso regista). Finale dichiaratamente misantropo. Sceneggiatura di Festa Campanile, Ottavio Jemma e Aldo Crudo; musiche di Morricone. 5,5/10.
Una litigiosa coppia in viaggio raccoglie un autostoppista; l'uomo è armato, ha 2 milioni di dollari rubati e, dopo aver ucciso quattro persone sul loro cammino, violenta la moglie e viene da lei fucilato. La coppia si sbarazza del cadavere, poi l'uomo decide di fare a meno anche della moglie per tenersi il malloppo tutto per sè.
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