Regia di Pasquale Festa Campanile vedi scheda film
Dopo il successo di Rugantino con Adriano Celentano, Pasquale Festa Campanile si affida alla commedia Neurotandem di Silvano Ambrogi, adattata dal regista insieme allo stesso autore ed a Luigi Malerba e affidata all'Antonio Salines che ne interpretava sulla scena il protagonista maschile. La vicenda è quella di una coppia sposata che deve fronteggiare, dopo sei anni di matrimonio, una crisi scatenata dalla perdita di virilità del marito. Nel passaggio dal palcoscenico al grande schermo, però, la commedia perde gran parte del mordente tra dialoghi dozzinali e comicità di grana grossa: i guizzi farseschi, infatti, sono annacquati dagli scarsi fremiti suscitati dalle suggestioni più pruriginose, il cast d'interpreti assemblato malamente sia per la scelta dei due protagonisti, azzeccando una radiosa (e generosa) Sydne Rome ma fallendo clamorosamente con lo spaesato Antonio Salines, sia per l'assenza di qualche caratterista di spessore. La regia di Festa Campanile dona qualche delirante sussulto alla piattezza del copione, ma anch'essa non appare in forma smagliante, talmente irrisolte e scontate appaiono le forme da avanspettacolo con cui sceglie di tradurre gli umori solleticanti della critica di costume. La grottesca escalation di perversioni con cui i due sposini si sforzano di rivitalizzare l'attività sessuale del loro menage è comunque di disarmante superficialità, noiosa, mai graffiante, moralistica sia nel flebile scarto drammatico del prefinale che nell'happy end consolatorio. Un'occasione sicuramente sprecata.
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