Colin Smith, in riformatorio per furto, è un bravissimo corridore. Vincere l'annuale gara campestre vorrebbe dire rimettersi in pace con il mondo, con il direttore del riformatorio e con se stesso. A pochi metri dall'arrivo e con grande vantaggio sul secondo, Colin si ferma. Scritto (benissimo) da Alan Silitoe a partire da un proprio romanzo, un film avvincente e libertario che divenne il manifesto del Free Cinema e dei giovani arrabbiati inglesi. L'attacco alle istituzioni culmina nel gesto di ribellione finale, con l'indimenticabile Courtenay che si ferma beffardo davanti ai rappresentanti del potere e sceglie di non vincere. Da applauso.
Bel film di Richardson emblema di una ribellione giovanile,specchio degli anni sessanta,percio' documento da conservare e se possibile da tramandare agli amanti della settima arte.Courtenay e' stato un bravo attore parecchio sottovalutato.
Tony Richardson è stato un regista inglese che ebbe il suo momento migliore negli anni Sessanta del Free cinema, e i suoi film più significativi restano probabilmente il vincitore di Oscar "Tom Jones" e questo "La solitudine del maratoneta". Si tratta di un film che vuole analizzare il fenomeno del ribellismo giovanile e la difficile condizione dei detenuti all'interno di un… leggi tutto
Dopo aver commesso un furto, il ventenne Colin Smith (Redgrave) - cresciuto in una famiglia problematica - finisce in riformatorio. Qui il direttore, che ha una vera fissazione con lo sport, vede in lui un maratoneta dalle grandi potenzialità. Sicché, nel giorno in cui l'istituto penitenziario organizza una gara di fondo tra i ragazzi del riformatorio e quelli di un college… leggi tutto
Un classico del cinema britannico utile da riscoprire perché ancora oggi funziona. Con una narrazione che alterna, da un lato, i momenti in cui un ragazzo finisce in un riformatorio e, dall'altro, il suo passato in una famiglia difficile, Richardson conferisce alla pellicola una notevole intensità drammatica, un ottimo ritmo e riesce a coinvolgere emotivamente lo spettatore.…
Gioventù, amore e rabbia, o meglio The loneliness of the long distance runner è uno dei capolavori assoluti del Free cinema.
È il manifesto di questo gruppo di giovani e agguerriti registi. Come per Sabato sera e domenica mattina, la produzione è della Woodfall e lo scritto è tratto da Alan Sillitoe.
Un giovane, figlio di un operaio in fin di vita,…
Tony Richardson è stato un regista inglese che ebbe il suo momento migliore negli anni Sessanta del Free cinema, e i suoi film più significativi restano probabilmente il vincitore di Oscar "Tom Jones" e questo "La solitudine del maratoneta". Si tratta di un film che vuole analizzare il fenomeno del ribellismo giovanile e la difficile condizione dei detenuti all'interno di un…
Siamo noi che dobbiamo fare qualcosa per lo Stato, oppure è esso che deve fare qualcosa per noi? A secondo della propria visione politico-ideologica la risposta è totalmente differente, sta di fatto che se ci si ritrova in un contesto sociale disagiato ed immersi in una situazione familiare senza speranza è facile perdersi per gli elementi più giovani come il nostro…
Qualunque sia la vostra opinione, nel bene o nel male, oggi è la giornata del Regno Unito. La scelta di lasciare l'Unione Europea avrà sicuramente ripercussioni economiche e politiche per il nostro…
Colin Smith (Tom Courtenay), ruba dei soldi da un negozio di un fornaio e, una volta scoperto, viene inviato in riformatorio, dove il responsabile della struttura (Michael Redgrave), Ruxton, riconosce in lui un innato talento da corridore fondista e punta a vincere l'annuale corsa campestre, ma il ribellismo del ragazzo avrà la meglio su tutto.
'The Loneliness of the Long Distance…
Perché andiamo al cinema? ... Perché ci crogioliamo sul nostro divano per vederci un bel Home Video? ... Ci sono mille motivi! Il cinema fa sognare, ma si gusta, si riesce a interpretare perché il…
Quando la Signora colpisce i cuori infranti, a piangere sono in tanti. Quando la Signora non può stare con me sto da solo con le mie mille fantasie, che non mi lasciano più andar via. Quando la Signora viene da…
Dopo aver commesso un furto, il ventenne Colin Smith (Redgrave) - cresciuto in una famiglia problematica - finisce in riformatorio. Qui il direttore, che ha una vera fissazione con lo sport, vede in lui un maratoneta dalle grandi potenzialità. Sicché, nel giorno in cui l'istituto penitenziario organizza una gara di fondo tra i ragazzi del riformatorio e quelli di un college…
Faccia da teatro Tom, intrisa da tavole di scena, copioni spiegazzati, sipari complici. Refrattaria, probabilmente, a quel compiacimento che serve per svolazzare nel più plastico e superficiale mondo cinema, ma…
Si sente, in Gioventù amore e rabbia, odore di Nouvelle Vague, ma è già Free Cinema, con gli stilemi caratteristici del genere e di questo regista, come le accelerazioni delle immagini in funzione comica, che Richardson utilizzerà anche in Tom Jones. Colin sembra un cugino d’Oltremanica dell’Antoine Doinel dei Quattrocento colpi e un lontano zio dell’Alex De Large di Arancia meccanica,…
Oggi un piccolo grande "eroe" del sito compie i suoi 18 anni. Uncompleanno che potremmo definire "spartiacque" e che sono certo il nostro Lornezo "branca" Ciofani (LorCio) starà festeggiando come la "ricorrenza"…
D’un tratto gridò / che non era il destino / se il mondo soffriva.
D’un tratto gridò / che non era il destino
Se la luce del sole / strappava bestemmie.
Era l’uomo colpevole. / L’uomo.
D’un tratto…
Devo la scelta dei titoli di questa nuova puntata alle due punte di diamante del nostro sito, Aquilant (n.1-3) e Spopola (5-7). La dedico a loro, con tutta la mia ammirazione per due autentici cinefili e uomini di…
Un grandissimo ed importantissimo film, padre di filmografie ed autori che verranno in futuro come Loach (negli sguardi della prima sequenza, quelli dei protagonisti di Sweet Sixteen) che, pur essendo cinema impegnato, non disdegna la risata, il momento buffo, comico piuttosto che romantico, rosa. A volte magari (come nel finale) richardson si lascia prendere la mano e un po' di realismo scappa…
In ordine cronologico, sette grandi film, rispettivamente sette (otto a dire il vero) grandi registi, a rappresentare il cinema inglese. Scelta tribolatissima e riduttiva, come sempre.
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Commenti (2) vedi tutti
Un classico del cinema britannico utile da riscoprire perché ancora oggi funziona.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiBel film di Richardson emblema di una ribellione giovanile,specchio degli anni sessanta,percio' documento da conservare e se possibile da tramandare agli amanti della settima arte.Courtenay e' stato un bravo attore parecchio sottovalutato.
commento di ezio