Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
Siamo a mezzo cielo, nel senso che Giovanna è già sul rogo e sta per salire al cielo; con lei San Domenico, che fa una difesa d’ufficio dei domenicani dicendo che coloro che la processano e condannano non lo sono anche se ne hanno l’apparenza. Con la musica di Honegger con testo di Claudel, cori di angeli si arrotolano e srotolano a spirale attorno a Giovanna, che accompagnata da Domenico rivive o rivede fasi della sua vita e del processo. Idea grandiosa, ma troppo difficile anche per Rossellini; tanto più che ci ha ficcato come deuteragonista proprio Domenico, di cui è difficile dimenticare l’appoggio (se non la stessa organizzazione) dato alla terribile crociata contro gli albigesi. Ho già segnalato fin da Paisà la capacità di Rossellini di assolvere (cinematograficamente) fatti o personaggi o opinioni riprovevoli; ma qui non vedo nulla di simile. È il film è noioso. Peccato: non è facile fare un film su Giovanna dopo Dreyer, ma io avevo pensato che Rossellini (e forse solo lui) avrebbe potuto riuscirci.
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